Bollette nel "Progetto CASE", braccio di ferro sui pagamenti

 Il sindaco invita gli inquilini a pagare, anche a rate. Ma gli assegnatari non arretrano: «Rispediremo al mittente le nuove bollette. Pagheremo solo in base ai consumi». Mentre è in dirittura d’arrivo, in Senato, il decreto che contiene le nuove regole per gli alloggi provvisori sorti dopo il sisma, il primo cittadino cerca la mediazione, appellandosi all’equità, ma i comitati civici sono irremovibili. Secondo Cialente la decisione di ripartire i consumi in base ai metri quadri degli edifici è il criterio più equo da applicare, soprattutto per non penalizzare chi abita ai primi piani del Progetto Case. «Mi spiace per le polemiche, per la preoccupazione e per la rabbia delle famiglie», dice il sindaco, «dovute al pagamento delle utenze relative ai consumi del gas. Per me è un dolore essere visto come una controparte e come un vessatore». Il sindaco annuncia la pubblicazione, sul sito istituzionale del Comune, dei dati emersi dalla misurazione dei consumi registrati nei singoli appartamenti. «Misurazione accurata e precisa», sottolinea, «per quanto possibile, visto il mal funzionamento o addirittura il sabotaggio di molti contatori. Emerge che, in tutte le piastre, i 1500 nuclei familiari che hanno avuto la sfortuna di vedersi assegnati gli appartamenti al pian terreno hanno pagato 1 milione e 300mila euro in più rispetto a quelli del primo piano e un milione e mezzo in più rispetto a quelli del secondo. Questo per le caratteristiche costruttive degli edifici, per cui chi è al piano terra, scaldando il proprio ambiente scalda anche quello al piano di sopra. Su questo richiamerò l’attenzione del difensore civico, che inviterò ad avvalersi anche di consulenze tecniche. Quando abbiamo esposto il problema al governo, ci è stato spiegato che l’unica soluzione è quella di tornare alle norme che, per tanti decenni, sono state applicate in tutte le gestioni condominiali». Alcuni cittadini propongono di calcolare a parte il consumo dell’acqua calda: «Avremo comunque una spesa più alta del 25%», precisa il sindaco, «a carico di quel terzo di famiglie che hanno avuto la sfortuna di vedersi assegnato il piano terra. Se si dovesse andare a ripetute letture, minimo quadrimestrali, dei contatori per l’acqua calda, dovremmo inoltre affrontare dei costi salati che ricadrebbero sulle spese condominiali. Spese che, da quest’anno, saranno a carico delle famiglie assegnatarie. Invito pertanto tutti i cittadini a pagare i consumi, perché non è pensabile che questi costi ricadano sulle famiglie ormai rientrate nelle proprie case. Abbiamo offerto la possibilità di rateizzazione e le bollette arriveranno con cadenza bimestrale. Sono certo che gran parte degli assegnatari potrà così verificare che i propri consumi attuali non differiscono da quelli precedenti al terremoto. Chiaramente pagheranno anche coloro che forse, pur assegnatari, non hanno mai abitato in quell’alloggio. Ma per costoro, che hanno danneggiato altri cittadini, non provo alcun sentimento di solidarietà». Immediata la replica: «Il sindaco può procedere con gli sfratti», afferma Andreina Pellegrini, portavoce degli assegnatari, «e si ritroverà con 5000 famiglie da sistemare. Non pagheremo fino a quando non arriveranno le bollette ripartite per consumi, e non in base ai metri quadrati. Vogliono farci pagare anche le spese per le parti condominiali, ma senza specificare in che misura. Questa amministrazione sta portando il Comune al dissesto finanziario. Siamo pronti a ricorrere in tutti i gradi di giudizio».

- da Il Centro -
 



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