La fiera di Ognissanti di Paganica..."SCURA-MEA"

La fiera di Paganica fino alla fine degli anni sessanta era essenzialmente una fiera di animali che venivano portati a Paganica da tutti i paesi del circondario. Con il boom industriale i contadini in massa abbandonarono i campi a favore dell’industria e l’edilizia, oltre alla svendita degli animali che da sempre venivano utilizzati per i lavori pesanti dei campi stessi. La fiera di Ognissanti, dopo la vendita dei fagioli, dello zafferano o di qualche animale, per la sua vicinanza all’inverno, dava l’occasione per acquistare le scarpe ai figli e il panino con la porchetta
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Paganica si raggiungeva tradizionalmente a piedi anche da Assergi per portare gli animali alla fiera di Ognisanti. Pubblichiamo una bellissima poesia scritta dal nostro compaesano e amico Angelo Acitelli

 
.. SCURA-MEA
 
Nganna me sallìa la paura
runènne dalla fièra quèla sera,
a scura-mèa...! Che nòtte nera!
L'ombre...corrèane pe' ji muri
co' vènte, lambi. tonneti e ranzori,
a scura-mèa...! Quanti remori!
L'ombrèlla me-ss'èra revotàta,
'na scarpa pièna..., eppùre èra resolàta,
a scura-mèa...! Che nottàta!
Finarmènte, cante u foche co' la ronza,
la menèstra calla dentre u bronze,
a scura-mèa se me ci repènze!
Angelo Acitelli



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