“Le frontiere e i confini della Scienza” ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso

Il Simposio “Le frontiere e i confini della Scienza”, svoltosi il 28 e 29 ottobre 2014 ai Laboratori del Gran Sasso dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), aveva come scopo principale la presentazione della situazione attuale di quelli che potrebbero essere chiamati gli “smoking gun” della scienza contemporanea. Dopo una prima Introduzione sul metodo scientifico delle scienze della natura, si è affrontato un primo lotto di temi: “La complessità nella Scienza”, “La costituzione elementare della materia”, “Origine ed evoluzione dell’Universo”; in un secondo lotto si sono fatte delle sintesi su: “Genoma ed Epigenoma: dove è scritto il programma della vita?”, “L’origine della vita”, “L’evoluzione delle teorie evoluzionistiche”, “L’Io e il cervello”. Ogni sessione era seguita da un’ora di discussione con l’auditorio guidata da un Coordinatore.

La partecipazione è stata molto intensa sia per il numero di partecipanti ( per il quale si è dovuto purtroppo stabilire un tetto per ragioni logistiche e per rendere efficaci le discussioni) sia per l’entusiasmo e la soddisfazione mostrata dai componenti l’uditorio. La maggior parte dei partecipanti erano docenti di Scuola Media, soprattutto di secondo livello; vi erano poi ricercatori, docenti universitari, studenti, professionisti. Le slide di tutte le presentazioni si trovano sul sito del Simposio; i Proceedings sono oggetto di un libro, avente lo stesso titolo del simposio, nel quale trovano spazio sei degli argomenti trattati (si prevede la sua pubblicazione nei primi mesi del 2015); li altri saranno pubblicati sulla rivista on-line emmeciquadro insieme ai riassunti di tutte le presentazioni.

Un Simposio di questo tipo non ha conclusioni, perché si tratta di una messa a punto di vari argomenti; messa a punto non facile sia per la complessità degli argomenti stessi sia anche per la necessità di tenere un livello non specialistico, che rendesse le presentazioni comprensibili anche ad ascoltatori non aventi dimestichezza con la scienza. Molti importanti aspetti sono emersi, i quali hanno dato spunto a discussioni con i partecipanti. Qui ne ricordiamo alcuni.

Un primo spunto abbastanza generale riguarda estrapolazioni più o meno fantasiose che ideologi, pensatori, filosofi compiono dei risultati scientifici. Le conclusioni alle quali la scienza giunge, ancorché mai definitive perché sempre migliorabili, hanno un’affidabilità basata sui controlli sperimentali che risultano da esperimenti o osservazioni progettati ad hoc. Naturalmente tale affidabilità è tanto maggiore quanto più i risultati dei test sperimentali coincidono con quanto previsto dai modelli. Se viene meno questo continuo dialogo sinergico fra risultati sperimentali e teoria, vien meno ovviamente l’affidabilità delle conclusioni.


Gianpaolo Bellini
 



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