Centro turistico, dipendenti sempre sul piede di guerra

Un tavolo in prefettura. I sindacati tornano all’attacco sulla vertenza dei 30 dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso senza stipendio. Ma intanto è a un bivio l’operazione con Invitalia – ieri in serata il sindaco era a Roma per avere chiarimenti e cercare delle soluzioni - e il Comune dovrà stanziare 200mila euro entro la fine del mese, in conto capitale, in sede di assestamento di bilancio. A tanto ammonta la cifra richiesta dall’azienda, per garantire l’avvio della prossima stagione invernale. «Nessuna nuova per i dipendenti del Centro turistico Gran Sasso» scrivono le rappresente sindacali (Rsu) Filt-Cgil, Uilt-Uil e Ugl «in attesa da quindici giorni di ricevere gli stipendi. Nessuna novità nemmeno dall’audizione dei vertici aziendali durante la commissione Bilancio. Ancora una volta abbiamo constatato l’enorme distanza tra le ambizioni di rilancio della montagna aquilana e l’assoluta impotenza o inconsistenza dei vertici aziendali. Noi continuiamo a sostenere che esistono precise responsabilità gestionali, se oggi i dipendenti sono costretti ad enormi difficoltà. Pensiamo che le tante risorse che l’azienda ha ricevuto in questo esercizio, unite all’aumento delle entrate da bigliettazione, avrebbero dovuto permettere un sereno avvio della stagione. Così non è stato e cosi non sarà. Non è tollerabile, né giusto, spostare il debito dai fornitori ai dipendenti. Aver in questi giorni reperito risorse per l’acquisto di prodotti di consumo e non per pagare i dipendenti, dimostra l’assoluta distanza di chi gestisce l’azienda dalle difficoltà che vivono i lavoratori». Secondo i sindacati, il Ctgs starebbe rifiutando il confronto sindacale: da qui la necessità di richiedere una riunione in prefettura. «Per i dipendenti» aggiungono «si annuncia un presente difficile ed un futuro nerissimo. Le incognite rimangono tutte, dal ruolo di Invitalia, sempre più ambiguo, agli investimenti da realizzare. Nel frattempo, si procede a selezionare personale a termine, ad avviare bandi per acquisti di materiale ed attrezzature. Nulla turba il sonno degli amministratori. Noi siamo invece molto preoccupati, poiché ci ostiniamo a credere che i lavoratori vengano prima del gasolio e delle motoslitte, e perché le aziende non funzionano senza il determinante contributo dei dipendenti». R

- da Il Centro -

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