Invitalia fuori dal Centro turistico ma advisor del bando per la privatizzazione

 Invitalia non entra nel Centro turistico del Gran Sasso. Il fitto di ramo d’azienda, ipotizzato da tempo, si è rivelato un procedimento troppo lungo e poco praticabile, vista l’attuale normativa. Ma l’agenzia del ministero dell’Economia non esce dall’operazione di rilancio della montagna aquilana: tra 15 giorni verrà firmata la convenzione con cui Invitalia viene individuato come soggetto attuatore e advisor del bando per la privatizzazione della stazione sciistica di Campo Imperatore. Bando che, secondo il sindaco, dovrà essere perfettamente confezionato e inattaccabile, anche sul fronte di eventuali ricorsi, ed essere pronto al massimo entro 10 mesi. Nel pacchetto della privatizzazione verranno inseriti gli impianti di risalita delle Fontari e di Montecristo – entrambi da sostituire – e le strutture ricettive. Resta da sciogliere il nodo della funivia di Fonte Cerreto, che potrebbe essere inquadrata nel settore del trasporto pubblico locale. «Sono fiducioso», afferma il sindaco Massimo Cialente, «sull’interesse dei privati che si creerà intorno a questo bando. Abbiamo l’albergo di Campo Imperatore, l’hotel Cristallo, l’ostello e due rifugi. Su alcune strutture saranno portati a termine lavori di ristrutturazione. Nel piano c’è anche la sostituzione della seggiovia delle Fontari, il cui progetto deve essere sbloccato in Regione , e di quella di Montecristo, che verrà riattivata per dare accesso a sei piste ed essere operativa anche d’estate. Con il presidente D’Alfonso stiamo ragionando sull’inserimento dell’Ama nel piano regionale dei trasporti. In quel caso all’azienda potrebbe anche essere affidata la gestione della funivia. Credo che con la privatizzazione della stazione e la creazione del distretto turistico della montagna, il piano di rilancio del Gran Sasso possa finalmente decollare. Ora, o mai più».

- da Il Centro -



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