Caldaie, l’Abruzzo non si è adeguato alle direttive europee utenti, obbligati al controllo annuale

Gli abruzzesi spendono più dei cittadini di altre regioni per la manutenzione delle caldaie. Nonostante le direttive europee che, in base al tipo di impianto, innalzano la frequenza dei controlli a due o quattro anni, in Abruzzo è ancora in vigore a legge regionale 17 del 2007 che impone la manutenzione annuale degli impianti di riscaldamento. Oltre alle bollette sempre più care, gli abruzzesi spendono di più anche per i controlli che possono essere evitati. In tal senso, insorgono le associazioni dei consumatori, secondo cui «le istituzioni dovrebbero operare per migliorare la vita dei cittadini e non per danneggiarla». Soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. «Per mesi», afferma il segretario regionale di Federconsumatori, Tino Di Cicco, «le associazioni dei consumatori sono state consultate dai dirigenti regionali competenti assieme ai responsabili dei manutentori e degli enti locali deputati ai controlli. Si era deciso il superamento della legge 17/2007, per adeguare gli obblighi alle direttive europee, convenendo sull'opportunità di prevedere un intervento ogni due anni. Improvvisamente però», evidenzia Di Cicco, «lo scorso 6 novembre, la giunta regionale ha approvato un disegno di legge con il quale è stato deciso di non decidere niente nel campo della manutenzione delle caldaie, fino all'entrata in funzione del Catasto regionale degli impianti termici, che si prevede avvenga non prima di 24 mesi». «Le istituzioni, sostanzialmente», osserva il segretario, «decidono di non decidere, lasciando gli oneri delle loro indecisioni ai cittadini». I controlli, dunque, fino a nuovo ordine, vanno eseguiti ogni anno. Per la manutenzione è bene affidarsi agli operatori abilitati, che in tutta la regione sono molti. Il prezzo del controllo è di circa 70-80 euro, a meno che non siano necessari interventi particolari. «E' opportuno far controllare l'impianto da un tecnico autorizzato», raccomanda Adriano D'Onofrio, titolare della M.G. Impianti, che opera nel Teramano, «perché possono verificarsi diversi problemi, dalla canna fumaria ostruita alle prese d'aria e di ventilazione sporche, fino alle perdite di gas. E' inoltre opportuno accertarsi che l'impianto abbia tutti i requisiti di idoneità in termini di sicurezza». «E' bene rispettare la cadenza dei controlli», aggiunge D'Onofrio, «in base a quanto previsto dalla legge, ai suggerimenti del produttore e per quanto riguarda quelli biennali relativi alla 'prova dei fumi'». Secondo l'esperto ci sono degli accorgimenti che consentono di risparmiare sui consumi. «Le indicazioni variano da caldaia a caldaia e da edificio a edificio», spiega, «ma un suggerimento può essere quello di evitare accensioni e spegnimenti rapidi, preferendo un consumo costante ad una temperatura non elevata, rispettando comunque le fasce orarie previste dalle normative. In caso di impianti molto vecchi, inoltre, piuttosto che spendere soldi per la continua manutenzione», conclude D'Onofrio, «può essere conveniente valutare l'acquisto di un caldaia di ultima generazione, che consentirebbe di risparmiare in modo significativo sui consumi».


 



Condividi

    



Commenta L'Articolo