LE IMPRESE DEL GRAN SASSO A BREVE COSTRETTE A CHIUDERE DOPO ANNI DI AGONIA

200 posti di lavoro e decine di imprese a serio rischio.
A renderlo noto è il Presidente dell'Associazione GRANSASSO360, l'Avv. Gianluca Museo, informando che il prodotto turistico del Gran Sasso aquilano è drammaticamente in agonia. Il colpo di grazia arriverà allo scadere della convenzione con la Protezione Civile che, dopo aver consentito agli operatori di sopravvivere in questi ultimi mesi, catapulterà alla sua scadenza quel che resta del sistema locale in una situazione di assoluta e mortale immobilità.
Quella che dopo la tragedia veniva presentata dalle istituzioni come una occasione per il necessario e vitale rilancio del turismo locale sta miseramente sfumando nel funerale della offerta turistica del Gran Sasso e, in buona misura, dell'Aquila.
Tutto questo è accaduto benché gli operatori si fossero attivati da subito, già dall'inizio di agosto 2009, proponendo un tavolo di lavoro a Comune e Centro Turistico e nella richiesta reiterata di incontri concretamente programmatici. Purtroppo la situazione si è trascinata nell'immobilità assoluta fino all'attuale e forse definitiva chiusura delle strutture.
Il mancato affidamento a privati qualificati del Centro Turistico del Gran Sasso si sta traducendo nella perdita dell'occupazione diretta di una quarantina di posti di lavoro (da qualche giorno già in cassa integrazione) a cui si dovranno aggiungere tra pochi mesi gli altri 150 delle strutture ricettive e di servizi che non hanno ormai più nulla da promettere ai potenziali avventori. Turismo invernale sempre più in agonia e turismo estivo tremendamente penalizzato dalla mancanza di infrastrutture. La concorrenza di altre località appenniniche e alpine, vicine e lontane, è ormai imbarazzante!
E dire che oltre al tavolo di lavoro erano pronti investimenti sulle strutture e sui servizi da parte di quelle stesse imprese turistiche che oggi non hanno più alcuna prospettiva di sviluppo se non si chiariscono le sorti del Centro Turistico del Gran Sasso e lnon si avvia la sempre promessa e mai iniziata infrastrutturazione della risorsa montana più importante del centro sud Italia.
In questo quadro la manutenzione della funivia appare il palliativo più blando e inspiegabile a fronte del collasso completo di tutti gli impianti di risalita e della capacità progettuale di queste amministrazioni. La domanda ormai è: quali interessi stanno determinando sempre più drammaticamente questo altrimenti inspiegabile stato di cose?

GRANSASSO360
Il Presidente
Gianluca Museo



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