Uccise e squartò una mucca sulla montagna di Bagno giovane patteggia 18 mesi

Uccisero una mucca e la macellarono sul posto, in mezzo alla montagna. Poi scapparono, non prima di aver portato via parte delle carni. Uno dei due giovani indagati, Piero Tomei, si presenterà la prossima settimana davanti al giudice per patteggiare un anno e otto mesi di reclusione. Gli si contestano l’uccisione dell’animale e il porto del fucile fuori da casa. L’altro indagato, S.T., ancora deve scegliere la propria strategia. I due, una volta scovati, raccontarono di avere ucciso e tentato di macellare la mucca non avendo i soldi per acquistare la carne al negozio. Il ritrovamento della carcassa dell’animale fu fatto da parte di alcuni allevatori tra i quali Claudio Tatananni, che avvisarono la polizia. La mucca gravida fu uccisa in località Pineta Cardone, a 900 metri di quota sopra gli abitati di Sant’Angelo e San Benedetto di Bagno. Alla mucca, uccisa a fucilate, venne tagliata l’arteria giugulare per dissanguarla completamente. I ladri portarono via i quarti anteriori e posteriori – più di cento chili di carne – e non riuscirono a prelevare tutto perché impressionati dal sangue. La mucca, un’ibrida maremmana, portava in grembo un vitellino, anch’esso morto. Un danno per gli allevatori di circa 3000 euro, tra la perdita della mucca gravida e le spese per lo smaltimento a loro carico. Ma potranno fare causa agli indagati per recuperare le spese. I due responsabili furono incastrati in quanto sul posto fu trovata una scheda telefonica. Non fu difficile rintracciare la titolare della scheda ovvero la madre (estranea ai fatti) di uno degli indagati, scheda che era stata usata dal figlio. Nel corso del procedimento il giovane che patteggia è assistito dall’avvocato Massimo Costantini

 



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