Gran Sasso Science Institute - Cervelloni a battesimo con i big della scienza

Si è tenuta ieri all’auditorium del Parco l’inaugurazione del secondo anno accademico, 2014-2015, del Gran Sasso science institute (Gssi). Per l’occasione sono arrivati all’Aquila il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, il presidente dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) Roberto Battiston, Fernando Ferroni presidente dell’Infn che è soggetto attivatore del Gssi, Stefano Ragazzi, direttore dei laboratori del Gran Sasso e Francesco Profumo, l’ex ministro che insieme a Fabrizio Barca pensò questo centro internazionale per studi avanzati. Il direttore del Gssi Eugenio Coccia, in apertura dei lavori, ha dato voce agli studenti, coloro che vivono nella scuola. «Questa è una realtà internazionale», ha spiegato Coccia. «Dei 76 dottorati di ricerca, di cui 36 selezionati il primo anno e 40 quest’anno, il 40% sono stranieri così come proviene dall’estero la metà degli studenti impegnati nel post-dottorato». A prendere la parola sono stati quattro studenti per ogni corso di studi: Mora Dorocher, haitiana, laureata a Strasburgo e ora al Gssi per il corso di «Fisica astroparticellare», Leonard Kreute, tedesco, all’Aquila per il corso di «Matematica», Luciana Dornelles, brasiliana, in città per il corso di «Studi urbani» e Alkida Balliu, albanese laureata a Bologna, che al Gssi studia «Informatica». Con loro sul palco anche l’indiano Shubanshu Tiwari, in città grazie al progetto Grawiton, come altri due laureati stranieri. «Abbiamo partecipato al programma Marie Curie con il Grawiton», ha detto Coccia, «e ora tre giovani laureati stranieri hanno una borsa di studio, finanziata dall’Unione europea, di 40mila euro annui con cui studieranno al Gran Sasso science institute». Uno dei docenti è il senatore a vita e premio Nobel Carlo Rubbia. «All’inizio il programma era sperimentale, ma ora», ha detto Rubbia, «è definitivo. Il Gssi è connesso con altre strutture prestigiose, la Sissa di Trieste, la Scuola superiore di Sant’Anna a Pisa e il Mit di Lucca. Tutto è ispirato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare e le sue ricerche stimolano tutte le aree di studio. Nel resto d’Europa le scuole di dottorato hanno un peso importantissimo e la parola eccellenza è quella distintiva. Ragione per la quale in Italia una realtà come questa era essenziale e inevitabile». Il Gssi quest’anno è diventato sede della «Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione», che ha avuto come presidente onorario il fisico Tullio Regge, e che fino al 2014 si trovava a Torino. Dal 2015 sarà sede della «Scuola di formazione per dirigenti degli enti di ricerca e delle università». Inoltre, tra le eccellenze già visibili della scuola, c’è Catia Trubini che ha vinto il «Microsoft research award», incassando 40mila dollari, per lo sviluppo di un software innovativo. A spiegare il senso del Gssi le parole della studentessa Alkida Balliu: «Nella scuola ci sono pakistani, vietnamiti, indiani e tanto altro. In questa bellissima città, che pullula di cultura, si è unito il mondo e faremo grandi cose». Il tutto con la speranza che si creino le condizioni perché, almeno in parte, questo mondo resti anche all’Aquila.
- da Il Centro -




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