L'assessore De Santis: "Aspettate a pagare la Tasi sulle abitazioni inagibili"

«Gli aquilani proprietari di abitazioni inagibili aspettino l’approvazione della legge di Stabilità prima di pagare la Tasi (tassa sui servizi indivisibili) al 50%». A pochi giorni dallo scadere dei termini per far fronte all’imposta (c’è tempo fino al 16 dicembre), l’assessore al Bilancio del Comune, Lelio De Santis, rinnova l’invito a non pagare. Un invito che aveva già rivolto a coloro che avevano ricevuto la cartella della prima rata a giugno scorso. Entro la prossima settimana, infatti, milioni di italiani dovranno saldare l’imposta dopo il primo acconto versato appunto in estate. La speranza dell’assessore è riposta in un emendamento alla legge di Stabilità che nei prossimi giorni approderà in Senato dopo il nulla osta della Camera dei deputati. Il provvedimento, che dovrebbe prevedere l’esenzione totale dall’imposta per le abitazioni inagibili (a oggi ridotta al 50%) verrà discusso, secondo le previsioni, intorno al 18 dicembre, quindi dopo la scadenza della tassa. «Non sarà qualche giorno a cambiare la situazione. Il Comune avrà un atteggiamento comprensivo con chi tarda», spiega l’assessore. «Con il sindaco stiamo facendo un pressing incredibile sul governo e sui parlamentari per chiedere quello che riteniamo un diritto per una città già martoriata. Certo bisogna far quadrare i conti, anche a livello nazionale. Il timore, da quanto abbiamo potuto percepire, è che lo stesso trattamento del capoluogo abruzzese possa essere rivendicato da altre zone che hanno subìto catastrofi naturali, come alluvioni e frane. In quel caso trovare i fondi per un alto numero di abitazioni sarebbe difficile. Abbiamo pensato perciò a un emendamento specifico per il cratere. Una battaglia che porteremo avanti con tutte le nostre forze. È per questo che dico con onestà agli aquilani di temporeggiare prima di pagare la Tasi su case inagibili: d’altra parte la nostra posizione è legittima e la copertura non dovrebbe essere difficile da reperire». Il problema riguarderebbe circa 15mila abitazioni, secondo De Santis che coglie l’occasione per spiegare che «non sarebbe stato possibile per il Comune farsi carico del 50% della Tasi per ogni proprietà inagibile, a meno che non avesse tassato al massimo tutti. Abbiamo cercato di ridurre quanto più possibile l’imposta, prevedendo un introito in bilancio di 4 milioni, mentre avremmo potuto chiederne fino a 7,5. All’Aquila la Tasi è più bassa rispetto a Chieti, Teramo e Pescara. Del resto dovrà farsi carico il governo». Intanto un aquilano, Gabriele Nardis, annunciando che non pagherà, chiede al Comune di deliberare, anche se contro legge, l’esonero degli aquilani dalla tassa per poi «portare la delibera al governo e al parlamento».
- da Il Centro -

 



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