Con S.A.E. montagna abruzzese in prima linea, in Europa, sul fronte sicurezza

Un'idea di montagna hi-tech, contro il rischio valanghe, sostenibile e accessibile a tutti quella che parte da Roccaraso, e più in generale dalle piste dell'Alto Sangro, per arrivare alle vette d'Europa. Il progetto è stato messo a punto da una cordata di tre Pmi del comprensorio sciistico, Sifatt, Monte Pratello e Pizzalto, ed è stato già testato sulle montagne abruzzesi pronto per essere esportato. Questo in sintesi il progetto S.A.E. - Sicurezza, Ambiente, Energia, presentato a Pescara, alla presenza, del vice presidente della Regione Giovanni Lolli, del presidente di Federfuni Abruzzo, Fabrizio Di Muzio, del presidente del Consorzio Skipass Alto Sangro, Bonaventura Margadonna, del presidente del Consorzio Montagna Amica, Doriano Di Benedetto, del professor Pierluigi Beomonte Zobel dell'Università degli studi dell'Aquila e del responsabile del Progetto S.A.E., Marco Cordeschi. Lo studio si è avvalso della collaborazione specialistica del consorzio Montagna Amica e della società Altevie, con il supporto della Facoltà di Ingegneria dell' Università dell'Aquila.

"L'Abruzzo - ha detto Lolli - non è solo mare. Il progetto mette la montagna abruzzese in prima linea, in Europa, sul fronte della sicurezza e della fruibilità. Per noi, come Governo regionale, che vogliamo avviare proprio sul comparto montagna una politica di sviluppo in grado di elevarla ad eccellenza turistica, iniziative del genere non possono che essere salutate con favore soprattutto perché confermano il messaggio innovativo che il turismo di montagna abruzzese ha sempre dato in campo nazionale. Non e' secondario poi il fatto che tale progetto possa essere replicato in altri comprensori del nostro Appennino".

Più di due anni di lavoro, oltre 20 esperti impegnati e un software che 'comanda' le operazioni di sicurezza. Attraverso il sistema messo a punto dal progetto - finanziato con le risorse del Por Fesr Abruzzo 2007-2013 destinate al Polo di innovazione, dominio turismo, ed è costato 750mila euro - è possibile valutare il rischio valanghe e, allo stesso tempo avviare, sempre attraverso il software, le procedure di monitoraggio e controllo, fino alla chiusura delle piste interessate dall'evento atmosferico. Allerta affiancata da barriere fermaneve finalizzate ad evitare il generarsi delle valanghe. Per quanto riguarda il capitolo accessibilità, la ricerca ha consentito di arrivare a utilizzare carrozzelle innovative e tecnologiche, gestite attraverso un tablet, per permettere ai diversamente abili di godere dell'ambiente montano mentre la presenza di dispositivi di guida vocali consentono agli ipovedenti di passeggiare in montagna. Inoltre sistemi innovativi, procedure unificate e standard più elevati sono messi al servizio della sicurezza di tutti gli utenti.

Sul fronte ambientale, sono stati calcolati risparmi per oltre mezzo milione di euro all'anno con interventi ad hoc su energia e innevamento.

"La ricerca - ha spiegato infine il responsabile del progetto S.A.E., Cordeschi - mira a prospettare soluzioni tecniche che, secondo una rigorosa logica di sostenibilità ambientale ed energetica, possano garantire il raggiungimento di elevati standard di qualità. Per la prima volta in Europa, quindi, vengono trattati unitariamente i temi della sicurezza integrata per piste da sci, valanghe e impianti di risalita, quelli della ottimizzazione della gestione delle risorse idriche, quelli del miglioramento delle condizioni di accessibilità anche per diversamente abili e quelli del risparmio energetico in una logica industriale sostenuta dai necessari approfondimenti scientifici".

 
 



Condividi

    



Commenta L'Articolo