Le penne nere nelle scuole per sensibilizzare i giovani

L’Adunata degli alpini, con le 500mila presenze stimate nella tre giorni dal 15 al 17 maggio 2015, costituirà l’evento più affollato che L’Aquila ricorda sin dai tempi della sua fondazione. Neanche l’incoronazione di un pontefice (parliamo di Celestino V) attirò in città così tanta gente, malgrado il fatto che quell’evento ebbe una risonanza talmente grande per l’Italia dell’epoca che anche Dante Alighieri in persona raggiunse il capoluogo abruzzese. E un evento così importante per le penne nere non può certo esaurirsi in soli tre giorni. Per questo motivo, i cinque mesi che ci separano dalla cerimonia inaugurale verranno scanditi da appuntamenti preparatori. «La presentazione dell’inno ufficiale», commenta Carlo Frutti, coordinatore del comitato Aspettando L’Aquila 2015, «costituisce un primo passo di avvicinamento. Stiamo già lavorando per il 17 marzo, quando in tutto l’Abruzzo sventolerà il tricolore grazie all’impegno dei gruppi dell’Associazione nazionale alpini dislocati sul territorio. Faremo in modo che tutta la regione sia riempita di bandiere». Affinché l’Adunata venga sentita in tutta la regione, gli organizzatori hanno messo in campo dei progetti per coinvolgere gli alunni delle scuole, in particolare quelli delle elementari e delle medie. Saranno loro a inventare la mascotte della manifestazione. Inoltre, si chiede ai ragazzi di «scovare» un alpino all’interno della famiglia e di raccontarne la storia. «Questo progetto», spiega Ernesto Pellecchia, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, «è aperto a circa 300 istituzioni scolastiche in Abruzzo. Le scuole costituiscono il mezzo per arrivare alle famiglie. Attraverso i nostri alunni entreremo dentro le storie delle penne nere». Il direttore ha fatto gli onori di casa all’Ufficio scolastico regionale, accogliendo la delegazione del comitato organizzatore e alcuni membri dell’Associazione nazionale alpini. Presente anche il coordinatore di Educazione fisica Antonello Passacantando. «L’Adunata cade a ridosso dei cent’anni dall’inizio della Grande guerra», ricorda Giovanni Natale, presidente sezione Ana Abruzzi. «Possiamo stimolare il lavoro dei ragazzi spingendoli a ricostruire la memoria. Il nostro Paese può ripartire anche apprezzando la propria storia, riscoprendo il nostro passato. E poi», aggiunge, «proprio a proposito delle guerre, i racconti dei ragazzi potranno aiutarci a ricostruire delle vicende relative ai soldati, al milite ignoto. Proveremo a dare un volto e un nome ai tanti caduti». Al suo fianco Antonello Di Nardo, consigliere nazionale Ana. «Siamo entusiasti di portare avanti questo progetto che rappresenterà un’occasione per tutto il territorio». All’iniziativa per le scuole lavorano anche Ada D’Alessandro e Maria Cristina De Nicola, mentre il raccordo tra l’Ufficio scolastico e il comitato organizzatore è a cura di Fernando Vaccarelli. È lui a mettere sul tavolo dati e numeri di un’edizione che potrà costituire per L’Aquila un’occasione di rilancio, così come ribadisce lo stesso Frutti. «Da tempo ho fatto appello», spiega, «a tutte le associazioni culturali ed economiche del territorio. È il nostro vero Expo, un’occasione irripetibile. Eventi di questo tipo hanno un indotto molto grande, soprattutto per le attività commerciali dell’Aquila. L’indotto comprende non solo 50-70 milioni dei 10-15 giorni prima e dopo l’adunata, ma anche l’indotto di lungo termine in termini di incoming turistico». Il sito Internet della manifestazione www.laquila2015.it presenta tutte le possibilità a livello di alloggi e sistemazioni. Tutte le strutture ricettive saranno riempite dagli alpini, protagonisti della sfilata, dai loro amici e familiari. Naturalmente, di posti ci sarà carenza. «Tutti vogliono essere presenti», ribadisce Frutti, «e ogni edizione costringe il territorio a mobilitarsi anche con soluzioni alla buona. Tanti cittadini privati metteranno a disposizione le loro case. Qualcuno lo farà anche a pagamento.
- da Il Centro -



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