Sequestrati 20 chili di tartufo dal NAF della Forestale

 Tre ordinanze di revoca e dodici di sospensione del tesserino raccolta tartufi per altrettanti raccoglitori, 20 chili di tartufo confiscato, elevate sanzioni amministrative per oltre 24mila euro, svolti 450 controlli negli ultimi due mesi in materia di raccolta, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo. 45, invece, le infrazioni riscontrate, nei mesi di ottobre e novembre, per la raccolta e la commercializzazione dei funghi epigei in Regione Abruzzo per un importo pari a 6mila euro. Questo un primo report delle attività svolte dalla Forestale in Abruzzo per la sicurezza agroalimentare in applicazione di leggi regionali. L’attività è stata coordinata a livello regionale dal reparto altamente specializzato nel contrasto alla criminalità in ambito agroalimentare, forestale (Naf) e alla contraffazione dei prodotti di qualità. I controlli sono stati, invece, svolti dai 71 comandi stazione forestali presenti in Abruzzo e dai Nuclei agroalimentare e Forestali presenti in ogni provincia. Il Naf regionale opera, secondo gli indirizzi del Nucleo nazionale istituito con decreto ministeriale del 9 maggio 2001, su tutto il territorio abruzzese svolgendo funzioni di coordinamento e indirizzo info-investigativo e di analisi in tema di sicurezza agroalimentare, fornendo supporto operativo, e logistico alle strutture periferiche del Corpo forestale dello Stato. Il Naf Abruzzo ha partecipato anche all’operazione nazionale denominata «Bulgaria». Operazione che riguarda un’azienda beneventana che importava vino dall’Est Europa spacciandolo per made in Italy. Svolgendo 30 controlli sulla filiera della grande distribuzione sono state sequestrate, nella sola provincia dell’Aquila, oltre 500 bottiglie di vino illecitamente prodotto e distribuito sul territorio regionale. La Forestale ha accertato che dalla Bulgaria proveniva una notevole quantità di vino che risultava poi commercializzato con delle etichettature, di marchi come Falanghina e Aglianico Beneventano Igp, totalmente contraffatte. I disciplinari di produzione stabiliscono, infatti, che, per la produzione di vini Igp e Doc, devono essere seguite scrupolose regole sull’origine delle materie prime e senza utilizzare alcun tipo di adulterazione. Le attività di controllo nel settore, a tutela del consumatore, continueranno per tutto il periodo delle festività natalizie.

 



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