Piano Case, caldaie in tilt tante famiglie al freddo

 «Vai a vedere alla casa del prete se il riscaldamento c’è». Domenico risponde con una battuta ironica alla domanda se anche il suo appartamento sia al freddo. Ha un’ottantina di anni e ancora la forza di spalare via la neve con le proprie braccia davanti all’ingresso di casa sua, nella new town di Cese. Il prete non c’entra niente ma la battuta lascia intendere il senso di abbandono che si respira in questi quartieri tanto difficili da «aggiustare». A casa di Domenico, come nelle decine di alloggi della sua piastra, il problema è quello di una temperatura della caldaia più bassa del solito. «Siamo stati fortunati», chiude con un sorriso. Stessa situazione a casa di Gianluca Ciccarella. Entrambi vivono in un lato del quartiere di Cese più esposto al sole rispetto a quella parte in cui a fine estate la Forestale ha sequestrato decine di balconi a rischio crollo. E dove il riscaldamento manca a tutti. Così, c’è chi si è organizzato con un maxi-rotolo di carta tipo pellicola, ha raggiunto i tubi dell’acqua con una scala e ricoperto il punto in cui si è creata una falla a causa del gelo. Ci si organizza in gruppo, secondo il meccanismo del mutuo-aiuto perché, in fondo, dopo il sesto inverno nei quartieri “cartapesta” del Progetto Case, i residenti hanno fatto il callo ai diversi problemi che spuntano ogni volta. E il grosso guaio di quest’inverno è la rottura delle caldaie (o delle tubature, o il blocco momentaneo delle centraline dovuto al freddo: nessuno è ancora riuscito a dare una spiegazione univoca del problema), arrivato puntuale con il maltempo. Da sette giorni in alcuni quartieri, in altri già dalla vigilia di Natale, si sta al freddo e senza acqua calda. È successo a Cese di Preturo, a Paganica 2, a Sassa nucleo industriale. Ma anche a Roio, Assergi, Collebrincioni. La signora Gabriella è senza riscaldamento da una settimana. «Non se ne può più senza riscaldamento e acqua calda. Tutte le feste al freddo: anche Capodanno», racconta. «Abbiamo segnalato il problema al Comune e alla Manutencoop, qualcuno è venuto ma non riescono a risolvere. Forse si è rotto un pezzo...», dice sollevando le spalle scoraggiata. E infatti, dentro alla centrale termica c’è un pezzo lasciato lì. Forse i tecnici torneranno lunedì? Il giovane Valerio ricorda che i problemi sono cominciati dal 25 «e non sono ancora finiti». La sua famiglia ha chiamato la Manutencoop. «Hanno cercato di fare il possibile, ma mancano dei pezzi». «Il problema è che il Comune non ha i soldi per comprare questi pezzi», azzarda Marco Pilolli, «le caldaie non ce la fanno, con queste temperature rigide, a riscaldare tanti appartamenti. I miei vicini si sono trasferiti a casa di parenti a Pizzoli, perché hanno una bimba di due mesi che non può stare in una casa fredda».
- da Il Centro -



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