L’associazione Gran Sasso AnnoZero e il parco della neve svanito nel nulla

«Che fine ha fatto il progetto dello Snowpark (o parco della neve) a Campo Imperatore?» Lo chiede alle istituzioni l’associazione GranSasso AnnoZero, nata per promuovere il territorio e in particolare la cultura della montagna. I giovani dell’associazione sono anche preoccupati «per la direzione che stanno prendendo i grandi progetti di investimento e di modernizzazione della stazione sciistica aquilana, «visto che la privatizzazione della gestione, tanto auspicata, sembra essere nell'ennesimo momento di stallo, così come il piano di investimenti milionario di cui tanto si è parlato». Ieri, intanto, è stata aperta, alle 14, solo la seggiovia delle Fontari, con la pista dell’Osservatorio: ancora poca neve e vento forte nella mattinata. L’associazione GranSasso AnnoZero ricorda le collaborazioni messe in atto con le amministrazioni, gli enti e i privati, e in particolare il successo della prima edizione del Festival della Montagna: «Lo stesso non si può dire», scrivono, «a proposito dei progetti operativi e a basso costo che abbiamo presentato: un esempio emblematico è rappresentato dallo Snowpark, del quale, dopo vari incontri e rassicurazioni, non abbiamo ancora traccia, e con molta probabilità anche quest’anno Campo Imperatore continuerà a farne a meno, al contrario di quasi tutte le stazioni sciistiche d'Italia». Critica anche la posizione nei confronti delle prospettive future del Gran Sasso: «Queste grandi promesse di investimenti ci sembrano piuttosto ipocrite, se confrontate con l'impossibilità che permane da anni di realizzare progetti di valorizzazione del comprensorio, semplici e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, quali lo Snowpark, il circuito dello sci da fondo, le centraline per il parapendio, e tante altre attività a basso costo, ma di sicuro successo. Siamo una realtà giovane, ma crediamo molto nel rilancio turistico, che potrebbe provenire dagli investimenti pubblici già previsti: siamo convinti che migliorando solo le infrastrutture, senza una visione di insieme e senza l’adeguamento dei servizi, potremmo trovarci di fronte all'ennesima occasione persa in questo periodo di grande difficoltà, ma anche di opportunità di rilancio del nostro territorio. Non siamo interessati alla sterili scazzottate politiche che continuano a rimbalzare le responsabilità, con l'unico risultato di continuare a ristagnare nell’immobilismo. Siamo convinti», concludono, «che dalle nostre montagne possa arrivare, se non la soluzione a tutti i nostri problemi, un'opportunità dal punto di vista economico e sociale, per tentare di rimanere su questo meraviglioso territorio».

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo