Campo Imperatore, lo sfogo di Marco Cordeschi: "di questo passo meglio chiudere i battenti"

 Un’altra domenica senza sciare ieri a Campo Imperatore. Poca, pochissima neve, temperature alte, vento forte e bufera. Aperta da nemmeno 10 giorni, la stazione sciistica è stata costretta a sospendere di nuovo l’attività per riaprire, se ce ne sarà la possibilità, nei prossimi giorni. «Una situazione insostenibile», secondo il direttore degli impianti Marco Cordeschi. «Di questo passo Campo Imperatore dovrà chiudere definitivamente i battenti. Tenere aperte le piste in queste condizioni, come quarant’anni fa, è antieconomico, controproducente e immorale in termini civili. O si decide di investire su questa stazione sciistica o meglio dire basta. Non si può andare avanti con le mezze misure». Il direttore coglie l’occasione anche per dire la sua sulla proposta del sindaco di acquistare cannoni sparaneve per il Gran Sasso. Un’idea che non è piaciuta agli ambientalisti e in particolare al Wwf, rappresentato dall’ecologo e membro del comitato scientifico Bruno Petriccione, ma neanche allo scienziato Guido Visconti, che ha parlato di «decisione tragicomica». «Gli studiosi facciano gli studiosi», ribatte Cordeschi. «Con un impianto di innevamento artificiale Campo Imperatore quest’anno avrebbe sofferto molto di meno. Certo, non bastano i cannoni. Bisogna pensare a un impianto serio, con un bacino di raccolta d’acqua di almeno 70mila metri cubi, una stazione di pompaggio, condotte di alimentazione e innevatori. Sarebbe sufficiente creare uno strato di neve al primo freddo che diventi una base per tutto l’inverno. D’altra parte tutte le stazioni sciistiche d’Italia degne di questo nome hanno un impianto del genere e non si capisce perché il Gran Sasso debba essere da meno. Se si va avanti di questo passo bisognerà presto chiudere». Se la stazione ieri non è stata attiva, sabato ha fatto registrare 150 passaggi: un numero insufficiente a giustificare le spese. «La nostra stazione è rimasta ferma a 40 anni fa: non soddisfa i clienti, non soddisfa l’indotto e neanche gli aquilani che pagano le tasse per una cosa che non si regge in piedi. Bisogna cambiare strada». E per farlo, secondo il direttore, non basterebbe neanche solamente l’impianto di innevamento artificiale. «Esiste un piano d’area approvato da 12 anni che è ormai caduto nel dimenticatoio», prosegue Cordeschi. «Ogni anno che passa si perdono soldi e tempo. Dal 2003, quando fu costruita la seggiovia della Scindarella, non è stato fatto nulla per migliorare la stazione. Si tratta di decisioni in cui non entro, ma il destino di Campo Imperatore, se non si interviene, è segnato».

- da Il Centro -
 



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