Cialente, non ci sono più soldi per l’emergenza

“Non abbiamo più i soldi per gestire l’emergenza”. E’ l’appello del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente a 14 mesi dal terremoto del 6 aprile 2009. “Siamo in grado di disporre di 122 milioni di euro - ha detto Cialente nel corso della seduta aperta del consiglio comunale - a fronte di oltre 400 milioni di euro quantificati tra le spese per l’assistenza, per i puntellamenti necessari e l’autonoma sistemazione”. Una situazione che, secondo il sindaco, “penalizza maggiormente le piccole e medie imprese che attendono ancora il risarcimento per i danni subiti”. A questo si aggiunge l’emergenza abitativa. “Ci sono oltre 1000 famiglie che attendono ancora di entrare in alloggi antisismici e Map - ha ricordato il sindaco - nonostante per tutti loro fosse stato promesso che a settembre dell’anno scorso avrebbero avuto le chiavi. Non abbiamo neanche la disponibilità dei fondi per l’edilizia residenziale pubblica, malgrado l’assegnazione”. In questo, “la cosa grave delle parole di Silvio Berlusconi - ha proseguito il sindaco in riferimento alle affermazioni dei rischi di ‘rappresaglie’ sulla protezione civile - è che una città nelle nostre condizioni appaia oltretutto come ingrata, mentre si trova chiedere l’aiuto dello Stato in un momento così drammatico”.



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