Assergi, Progetto Case con garage pieni di neve - lo sfogo di un abitante!

Cari amici di “Assergi Racconta, come vi abbiamo riferito, stamane, a causa del forte vento che sta imperversando sul Capoluogo, un albero è caduto in via Antica Arischia, a Santa Barbara, vicino la scuola elementare, colpendo una automobile in transito.
L'automobilista è rimasto lievemente ferito.

Grossi disagi sono stati registrati al Progetto Case di Assergi, situato a poco più di mille metri sul livello del mare. Questa mattina numerosi automobilisti sono rimasti bloccati per una macchina in panne per l’eccessivo innevamento della strada di accesso. La situazione è stata sbloccata grazie all’intervento di uno spazzaneve privato (Franco Tacca).
La neve, trasportata dal vento - come si può vedere nella foto scattata da Lella Antonacci - ha abbondantemente raggiunto i parcheggi situati sotto le "piastre antisismiche" ma scoperti lateralmente

PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE LO SFOGO DI UN ABITANTE DEL PROGETTO CASE

"Care Aquilane, Cari Aquilani,
non sono né senatore della Repubblica (delle banane), né onorevole (sempre della stessa Repubblica delle banane, né sindaco della nostra città (irriconoscibile), né componente il consiglio comunale, né componente di giunta comunale (sempre della nostra città irriconoscibile), non ho bisogno di pubblicizzare i sentimenti e soprattutto non ritengo doveroso dire a Voi ciò che, in 30 e passa anni di volontariato, ho fatto in virtù di una scelta che ho sentito di fare. Sono però domiciliato forzato ad Assergi 2 (il 2 sta per distinguere i cittadini di Assergi da quelli del Progetto C.A.S.E.), da ieri sera imperversa una bufera di neve che in alcuni punti ha causato accumuli di neve di oltre 60/70 cm. I "garage" sono talmente pieni che ci vorrà un bobcat per sgomberarli e in tutto questo casino gli unici a cui sento il dovere di dire GRAZIE sono Franco Tacca che con il suo mezzo ci ha tolti dall'isolamento ed il Consiglio (questo si con la C maiuscola) dell'Amministrazione dei Beni Separati - Usi Civici - di Assergi che si accollerà le spese. A tutte le altre istituzioni, così indegnamente rappresentate, invece, propongo una uscita di scena da veri signori (ammesso che i signori conoscano il significato vero del termine). Ormai sono certo che il sindaco e il consiglio nella sua interezza, delle frazioni, fatta eccezione per chi ci vive e sopporta tutti i problemi, non conoscono un cazzo. Sono talmente restii a prendere visione di ciò che succede fuori le mura che ha dell'incredibile. Non ci si accorge che se L'Aquila avrà (?) ancora qualche speranza di sopravvivenza, lo deve solo e soprattutto ai cittadini delle Frazioni (loro si non hanno abbandonato il territorio). Saranno solo loro gli artefici della non morte della città. A tutto, però, c'è un limite .....!!!!! Il cosiddetto "troppopieno" dei coglioni sta riversando sul territorio tanta di quella rabbia che, non voglia il Signore, se si trasforma in "azione", so cazzi amari per tutti ......!!!!!!! Gli avi dei territori limitrofi l'hanno costruita (L'Aquila), i cittadini di oggi l'abbandoneranno al suo destino (morte certa)!!!! Chi deve capire, capisca!!!!!!!! A chi si sente offeso delle mie parole (fatta eccezione per gli indegni rappresentanti delle istituzioni, che non sono quelli delle varie Forze di Polizia) chiedo scusa, non ce l'ho con loro, ci mancherebbe!!!!! Vivono le stesse problematiche sulla loro pelle!!!!!! sindaco cialenteeeeeeeeee, svegliati dal sonno perenne, pulisciti gli occhiali, non ti chiedo di andare in giro con la tua panda, usa l'auto di rappresentanza, raccogli i consigli della gente!!!!!!!! fai in modo, a te l'onere e l'onore, di "servire" a tutti i cittadini del Comune di L'Aquila i servizi di cui hanno bisogno. Dico "SERVIZI" non favori!!!!!!!!!! Anche loro hanno il diritto di poter andare a lavorare la mattina, anche loro hanno diritto di poter portare i propri figli a scuola (visto che non ti sei preso cura di emettere l'ordinanza di chiusura delle scuole) in considerazione del fatto che il mezzo pubblico, ogni volta che c'è tempo come quello che ancora imperversa non se ne vede la sagoma. Sveglia, ca la cera se consuma e ju morti non camina".

Lucio Scipioni



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