Primarie Pd: 3 renziani e uno...di sinistra

Chi vincerà si vedrà. Ma la prima sfida è quella dell’affluenza. Le primarie di domenica 1° marzo per l’elezione del segretario regionale favoriranno chi avrà la forza di mobilitare elettori che oggi appaiono stanchi e frastornati. Vista da quest’ottica, tra i quattro candidati in corsa, Alexandra Coppola, Alessandro Marzoli, Marco Rapino e Paolo Della Ventura, è Rapino ad avere le carte più alte. Non a caso l’attuale segretario dei Giovani Democratici, chiuderà la sua campagna elettorale domani (ore 18 auditorium Petruzzi di Pescara), accanto al presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Probabilmente non ci sarà (per opportuna equidistanza) il segretario uscente Silvio Paolucci, che però non ha mai nascosto il suo appoggio al giovane pescarese. Tutto risolto dunque? Se la corsa fosse a tre, come da regolamento, i giochi sarebbero già fatti. Ma con quattro candidati (una deroga concessa dalla commissione nazionale dopo la riammissione di Marzoli) non sarà facile vincere le primarie con il 50% più uno dei consensi, come dice sempre il regolamento, e si profila il ballottaggio in assemblea, un passaggio mai tranquillo. La partita per gli altri candidati è dunque tutta da giocare. La squadra è giovane e molto combattivo, un frutto anche del lavoro fatto in questi anni dalla segreteria di Paolucci, al quale toccò raccogliere nel 2008 un Pd abruzzese finito nella polvere per portarlo sei anni dopo a vincere quasi tutto. I candidati di obbedienza renziana sono tre. Due di antica iscrizione: Coppola e Marzoli, mentre Rapino è renziano più fresco, con radici profonde dentro il partito bersaniano. Marco Rapino è con Marzoli il più giovane, 32 anni, molti dei quali spesi in politica (è stato tra i fondatori del Pd abruzzese nel 2007, per diventare poi segretario dei Giovani democratici). Il suo Pd è un partito «aperto, solidale, riformista» (nel senso di Renzi), e «spregiudicato» (nel senso di D’Alfonso) «nel gettare le basi a nuove opere in favore dell'Abruzzo». Alexandra Coppola unica donna della partita, è la più inserita nei circoli romani (e soprattutto renziani) del partito. Collaboratrice di Yoram Gutgeld, consigliere economico di Renzi, ha buoni rapporti con i vertici nazionali. Vuole un partito «giovane, aperto alla rete, meritocratico», che veicoli idee «inclusive, innovative e sostenibili». Alessandro Marzoli è il candidato con il curriculum più internazionale. Di formazione “Leopolda” può vantare un’estate di lavoro a San Francisco nello staff di Barack Obama, in occasione della campagna per le elezioni presidenziali 2012 in California. Il suo inglese è sicuramente migliore di quello di Renzi, visto che si è diplomato alla Somerset senior high school in Pennsylvania prima di passare al liceo Vico di Chieti. «Cambiamento, mobilitazione, partecipazione» sono le sue parole d’ordine, combinate all’idea antica di un partito «che torni a dare l’esempio». Paolo Della Ventura, «stoico interista», e appassionato di tennis (fino a quando giocava John McEnroe) è l’unico candidato di sinistra (nel senso civatiano) del quartetto. Appartiene dnque alla sinistra minoritaria del partito. Per lui è tempo di mettere fine alle «filiere» «per premiare le competenze, non la fedeltà». E detto così, il vecchio comunista Maurizio Acerbo può anche scrivere su facebook: «In bocca al lupo, compagno Paolo».

- da Il Centro -



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