Il "duello" Cialente vs Diaconale era iniziato il 21 maggio a Roma...

- di Sante Acitelli - Circa il "duello" Cialente vs Diaconale riporto un mio articolo "postato" nel maggio dello scorso anno! è trascorso quasi un anno ma è ancora attualissimo: A Roma il 21 maggio, nella splendida cornice della sede della Società Geografica Italiana all’interno del parco di villa Celimontana, si è svolta la presentazione di due libri sul Gran Sasso “una raccolta fotografica di Ranalli”e “storia dell’alpinismo in Abruzzo di S. Ardito”; pubblico appena 40 persone ed assenza dei due autori!!!!! (non so se a voi sia mai successo ma, a me, è la prima volta che capita di partecipare alla presentazione di due libri e non ci sono gli autori). Tra i relatori Cialente (sindaco di L’Aquila) e Diaconale (presidente del parco del Gran Sasso) i quali hanno dato vita ad una polemica diretta (in verità molto educata) circa la gestione del territorio e lo sviluppo turistico anche in funzione del post sisma. In estrema sintesi: Diaconale si scusa anzitempo di non potersi fermare fino alla fine del convegno per improrogabili impegni dovuti al suo lavoro ovvero quello di giornalista (scopriamo così che il dott. Diaconale svolge il ruolo di presidente di uno dei più grandi parchi italiani come secondo lavoro…!!! senza parole…!!!); giustifica le posizioni politiche del parco come un’autodifesa delle normative che regolano le leggi del parco stesso (del tipo vorrei ma non posso…). Cialente invece, per me, è stata una rivelazione! Come politico lo valuto 4 meno meno ma, in questa occasione, ha quasi raggiunto la sufficienza! Si, perché ha ribadito un concetto che vado ripetendo da anni sul mio blog e sul quale mi trova pienamente d’accordo ovvero che non è il parco che difende il territorio imponendo le sue leggi ma se lo Stato trova un territorio integro, conservato e non inquinato, lo deve al lavoro ed all’impegno secolare della popolazione locale e quindi la gente che abita e vive nel territorio oggi vincolato a parco, non può essere penalizzata rinunciando a tutte quelle attività agricole, boschive ed anche turistiche che ne hanno reso possibile la trasformazione in parco. In definitiva la polemica verteva sull’ attuale vicenda legata alla realizzazione dell’impianto delle “Fontari” (leggi post precedenti) con il parco arroccato sulle sue normative e Cialente che ripete che si tratta di un piano d’area già approvato dalla regione Abruzzo dimenticando però di dire che i soldi per finanziare l’impresa sono soldi destinati alla Ricostruzione che non devono essere stornati per realizzazioni “ex novo”. A margine: tra i presenti ho avuto il piacere di salutare il mio amico Mauro detto “Trechiodi”, grande alpinista ed amante della montagna.

 



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