Rugby a scuola, meno aggressività e più rispetto

Meno aggressività e più rispetto per i compagni; meno timidezza e più propensione al contatto, nelle regole del gioco. Edoardo Vaggi, terza linea della Gran Sasso rugby, sintetizza così i cambiamenti dei bambini quando praticano il rugby. Cambiamenti che collimano con lo studio scientifico effettuato dallo psicologo Fabio Rossi nell’ambito del progetto «Dove nascono i giganti», presentato nel centro ricreativo di San Pio delle Camere dalla Gran Sasso rugby. Il progetto, elaborato e portato avanti grazie alla partnership con il coordinamento dei sindaci dei Comuni del cratere, ha evidenziato lo studio sull’influenza dell’attività sportiva, in particolare il rugby, sulle capacità pro-sociali dei bambini. «Il territorio del cratere crede molto nello sport come momento aggregativo», ha dichiarato Paolo Eusani, sindaco di Prata d’Ansidonia, «e in particolare crede sulle capacità del rugby come trasmissione di valori fondamentali; la Gran Sasso è il nostro esempio», conclude il sindaco, «e la politica ne deve prendere atto». Gli alunni delle classi IV e V della scuola primaria, insieme ai loro genitori, sono stati sottoposti alla somministrazione di questionari prima e dopo gli interventi svolti a scuola e sui campi da gioco dagli allenatori Elio Tazzi ed Edoardo Vaggi. Per il mondo della scuola è intervenuto Bruno Antonetti, professore dell’Istituto comprensivo Comenio, che ha sottolineato l’importanza del lavoro delle associazioni sportive nelle istituzioni scolastiche che, a livello di scuola primaria non hanno, per il momento, al loro interno, professionisti dell’attività sportiva.



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