Romeni arrestati da polizia e carabiniri condannati a 3 anni e mezzo

Hanno compiuto un furto in abitazione non immaginando di ritrovarsi addosso agenti della Volante e carabinieri tra cui lo stesso comandante provinciale e il suo autista. Protagonisti tre giovani romeni di cui uno minorenne. Ieri mattina i maggiorenni sono comparsi dinanzi al giudice Giuseppe Romano Gargarella che li ha condannati a 3 anni e mezzo di reclusione ciascuno. Il pm Stefano Gallo aveva chiesto 4 anni. Al minorenne (per il quale si procede in separata sede) i due maggiorenni avevano affidato la guida di un’Alfa 156, dopo aver compiuto un furto di gioielli in un’abitazione di Gignano. A far scattare l’allarme alcuni residenti, dopo aver notato il terzetto uscire in maniera furtiva. Gli agenti della Squadra volante, diretti da Nicola Di Pasquale, si sono incrociati con l’auto dei ladri. Subito è stato ingaggiato un folle inseguimento in discesa, lungo la Statale 17 Ter conosciuta come superstrada. Nel tentativo di compiere una inversione a “u”, l’auto dei ladri ha sbandato, andandosi a schiantare contro un guard rail.

I tre ladri sono fuggiti a piedi, imbattendosi con il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Giuseppe Donnarumma, e il suo autista, l’appuntato scelto Massimo Rosati, intervenuti dopo aver intuito la gravità di quanto stava accadendo. Sul posto sono arrivati anche i militari di Assergi. Gli altri due giovani romeni sono stati arrestati dagli agenti della Volante e della Stradale.

Gli investigatori sono riusciti a recuperare quasi tutta la refurtiva, gettata insieme ad un lungo cacciavite (utilizzato per forzare la porta finestra dell’abitazione presa d’assalto dai tre ladri) per strada durante le fasi dell’inseguimento.


 



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