Siamo la terra dei due Papi, Celestino V e Giovanni Paolo II, Giubileo occasione storica

È il Giubileo lanciato da Papa Francesco la nuova scommessa per il territorio aquilano. Dopo l’Adunata nazionale degli alpini, che si svolgerà a maggio, e la partecipazione all’Expo di Milano, la città deve giocarsi la carta del turismo religioso. Ne sono convinti il sindaco Massimo Cialente e l’assessore Lelio De Santis, che sono pronti a mettersi al lavoro già nelle prossime ore. «Dobbiamo subito ragionare se e come L’Aquila, a 70 minuti da piazza San Pietro in auto, con il primo vero Giubileo della storia voluto da San Pietro Celestino, con il primo, piccolo e raccolto, santuario di San Giovanni Paolo II, con i suoi richiami turistici e un processo della ricostruzione che sta restituendo edifici splendidi», annuncia Cialente, «potrà comunque giocare un ruolo in questa grande Festa». Per poi aggiungere: «Già da questa settimana converrà cominciare a sedersi intorno a un tavolo». Proposta immediatamente raccolta dall’assessore comunale al Turismo: «Non c’è tempo da perdere», rilancia De Santis, «e dovrà essere un nostro obiettivo amministrativo e politico non giungere impreparati al grande evento dell’anno giubilare straordinario dedicato alla misericordia». L’Aquila e il suo comprensorio hanno un asso nella manica: la Perdonanza celestiniana, il primo giubileo della cristianità, che nel 2015 celebrerà la 721ª edizione, con il rinnovo dell’apertura della Porta Santa della basilica di Collemaggio. Non solo. Sulle pendici del Gran Sasso c’è il primo santuario dedicato a Giovanni Paolo II, e tutto il territorio è ricco di eremi e attraversato da suggestivi percorsi della spiritualità. E poi siamo a 100 chilometri dalla Capitale». «Ci sono migliaia e migliaia di fedeli da intercettare», sottolinea De Santis. «Dovremo riuscire a promuovere i nostri innumerevoli tesori per tempo, rendendoli attrattivi. Siamo la terra dei due Papi, Celestino V e Giovanni Paolo II, e abbiamo eremi poco conosciuti, incastonati in percorsi della spiritualità, a partire da quello del santo eremita Celestino». De Santis pensa a un gioco di squadra con la Regione: «Si deve investire su un pacchetto di accoglienza, nell’ambito del turismo religioso, dedicato ai pellegrini. Dovremo essere in grado di offrire tutto, dalla ricettività ai servizi. Ci vuole impegno, occorrerà creare una rete e un sistema territoriale. Chi arriverà a Roma», rimarca l’assessore, «dovrà essere stimolato a scoprire l’Abruzzo e a innamorarsene». Non sarà un progetto facile: «C’è da potenziare la ricettività», aggiunge l'assessore, «e vanno predisposti servizi aggiuntivi. Anche il Gran Sasso può avere un ruolo fondamentale, ma bisogna garantire strutture e impianti. Si dovranno coinvolgere gli operatori turistici, ma anche gli imprenditori locali. E naturalmente», conclude De Santis, «si dovrà accelerare sui lavori di ristrutturazione della basilica di Santa Maria di Collemaggio, in modo da renderla visitabile, anche in parte, per l’anno prossimo».
- da Il Centro -
 



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