Voli commerciali? false promesse... l’aeroporto diventi base per la Protezione civile

Un progetto per il potenziamento dell’aeroporto a dir poco «insensato». Ad affermarlo sono stati ieri, in una conferenza stampa, i consiglieri comunali del centrodestra che per l’occasione hanno “sfoggiato” una ritrovata unità. Tre milioni di euro, la somma prevista per questo progetto, «che», ha chiarito Corrado Ruggeri (segretario comunale dell’Aquila Città aperta), «peggiorerà ulteriormente la situazione rendendo impossibile persino l’atterraggio degli alianti». Da qui la decisione – in attesa di tempi migliori che però, per quel che riguarda lo sviluppo dell’aeroporto dei Parchi, stentano ad arrivare – di chiedere un incontro con Franco Gabrielli per fare dello scalo di Preturo la base logistica della Protezione civile del Centro Italia. Ad annunciarlo è stato il leader del gruppo L’Aquila Città aperta Giorgio De Matteis, tornato a rimarcare il «fallimento del piano industriale presentato dalla X-Press (a cui è stata affidata la gestione) che puntava alla trasformazione dello scalo aquilano in un aeroporto commerciale e che prevedeva, per il 2015, 130mila passeggeri. Una favola a cui nessuno può credere. Chiederemo al capo della Protezione civile di utilizzare questo scalo come base logistica, di portare qui le attività di controllo del sistema antincendio. Puntiamo ad avere qui i Canadair e nel frattempo lavoreremo per evitare il blocco dell’aeroporto». Ruggeri, per anni presidente dell’Aeroclub, si è soffermato sui tanti «nei» del progetto presentato dal Comune nell’ambito dei fondi Fas. «Il Comune, che ha a disposizione quasi tre milioni per i lavori di potenziamento dell’aeroporto, ha inviato alla Regione un progetto preliminare che non prevede l’allargamento della pista che resta, dunque, di 26 metri. Anzi, proprio accanto alla pista – sul lato Ovest – è prevista la realizzazione della rete fognaria che il Comune aveva, però, già realizzato nel 1999. E anche l’impianto luci notte viene ricollocato dov’era. Tutto ciò significa che non avremo voli commerciali (forse ci sarà solo un’attività di aerotaxi), e che a Preturo non potranno più atterrare neppure gli alianti, poiché la loro apertura alare è di 25-30 metri. Insomma, si parla di scalo commerciale, ma il progetto presentato alla Regione (che ha rilevato diverse contraddizioni con il piano industriale) dice cose diverse». Allora che fare? Per il centrodestra la strada è già segnata e va nella direzione di uno scalo per la Protezione civile. Luigi D’Eramo (Prospettiva 2022) ha, infine, puntato il dito contro la giunta Cialente «che avrebbe dovuto progettare la città nuova e che invece sta producendo solo scempi. E una delle cose peggiori», ha detto, «è proprio l’aeroporto».

 



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