Edilizia, irregolari 109 ditte Eseguite 179 ispezioni, trovati parecchi addetti illegali

Il Dipartimento provinciale del lavoro (Dpl), nei primi quattro mesi del 2010, ha verificato un numero complessivo di 330 ispezioni nei cantieri della ricostruzione post-sisma, di cui 151 «rivisitate», e cioè le ditte ispezionate più volte). Lo rende noto una ricerca condotta da Alessandro Gioia del centro informativo del Coordinamento «Ricostruire insieme» www.ricostruireinsieme.it.
 Si tratta di un sodalizio per favorire l’integrazione lavorativa e sociale degli stranieri all’Aquila. Su 179 ditte ispezionate in ben 109 sono state riscontrate irregolarità. I lavoratori trovati in situazioni di illegalità sono stati 78, di cui il 60% senza contratto di lavoro. Il Dpl, secondo quanto riporta dalla ricerca, ha dichiarato di aver svolto le verifiche di controllo sono svolte con massima efficienza dei mezzi a disposizione, quotidianamente gli ispettori visitano i cantieri occupati nella ristrutturazione delle abitazioni A, B e C. In previsione di quella che sarà la ricostruzione pesante dell’Aquila, tuttavia, si stanno valutando nuove strategie di controllo per coprire tutto il territorio.
 Da marzo è attivo nel centro storico dell’Aquila un apparato di controllo denominato Super coordinamento sicurezza cantieri (Scsc), con sede nel piazzale antistante la chiesa di San Bernardino. Tale struttura sovrintende da un livello più alto la regolarità dei cantieri presenti in centro. Grazie all’esperienza accumulata nella supervisione della realizzazione del progetto Case, 19 cantieri con 17.000 operai, il Scsc di Maurizio Ardingo è riuscito a vincere la gara d’appalto, ordinata dal sindaco Massimo Cialente e dall’ex prefetto, Franco Gabrielli, per il controllo dell’ingresso delle maestranze e dei mezzi di trasporto nel centro storico. Ardingo ha riferito a «Ricostruire insieme», il foglio informativo del coordinamento che è partito tutto da un’intuizione: «unire il classico tesserino obbligatorio per ogni operaio edile, come da normativa 81, al pass specifico per l’accesso nella zona rossa». Tutti i dati dei soggetti a cui viene permesso l’ingresso sono poi registrati in un database che ricostruisce non solo la filiera degli appalti delle ditte coinvolte, ma anche la storia dei singoli operai. Il Super coordinamento è costituito da 10 coordinatori per l’esecuzione dei lavori che quotidianamente girano per il centro controllando l’operato delle imprese. «Da quando stiamo controllando», ha dichiarato Ardingo, «il centro storico dell’Aquila si sono verificati pochissimi casi di irregolarità, in tutto tre su un totale di 2.264 maestranze e 200 ditte. Le tre ditte, poi, sono state allontanate», ha proseguito, «dopo la sperimentazione nel progetto Case questo sistema di controllo si è perfezionato diventando una realtà».
 Il database creato dal Scsc viene poi girato ai vari organi istituzionali di controllo, Dpl, Asl, Inail e al Gicer (gruppo interforze centrale per l’emergenza e la ricostruzione) costituito da Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Forestale e Direzione investigativa antimafia. Dopo l’incontro dell’11 maggio dell’ex prefetto Gabrielli con i sindaci del cratere, la Provincia dell’Aquila sta cercando di esportare questo sistema di controllo a tutti i cantieri della ricostruzione. I dati Istat, aggiornati al 2009, relativi al lavoro irregolare in Abruzzo (10%) nel settore delle costruzioni mostrano una situazione che rispecchia i tassi nazionali (9,8%).
 



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