Sei aprile «Via Crucis e resurrezione»

 

 

 

Come accade ormai da sei anni, l’anniversario del giorno che ha cambiato le nostre vite riporta in superficie dolori mai sopiti. L’intera città si stringe ancora una volta alle lacrime di chi da quel 6 aprile non ha mai smesso di piangere i suoi cari. La città ricorda i suoi morti, le 309 vite spezzate dal terremoto, che non trovano ancora pace e giustizia. L’assoluzione della Commissione Grandi Rischi, che ha ribaltato completamente la sentenza di primo grado, è stata vissuta come uno schiaffo a questa città e ai parenti delle vittime. Ora al danno si aggiunge la beffa della restituzione delle provvisionali. E le ferite mai rimarginate tornano a bruciare. Una luce in fondo al tunnel c’è. Resta ancora da sperare nella Cassazione, per appagare la sete collettiva di giustizia, che reclama questa città, devastata non solo dal terremoto, ma da tutto ciò che è seguito e che fa ancora più male, comprese le tante inchieste. Ma L’Aquila non è solo dolore. Dalla sofferenza, che ciascuno di noi porta dentro di sé, abbiamo trovato la forza per ripartire. Ci vogliono coraggio e testardaggine per andare avanti. Noi aquilani abbiamo dimostrato più di una volta di averceli. È per questo che siamo più determinati che mai nel proseguire la strada della ricostruzione. Una strada non sempre spianata, ma che ci ostiniamo a percorrere fino alla posa dell’ultima pietra che risanerà la città. È simbolico che questo sesto anniversario coincida con il giorno successivo alla Pasqua del Gesù risorto. Lo vivo come un segno di speranza. I segnali di cambiamento ci sono. Finalmente il governo ha capito che la ricostruzione senza risorse certe non è possibile e ha previsto nella legge di Stabilità un pacchetto sostanzioso di finanziamenti, almeno fino al 2018. Contare su un flusso certo di finanziamenti è indispensabile per procedere a ritmi ancora più serrati, anche se le gru in centro storico e qualche palazzo già riaperto testimoniano un cambio di passo rispetto agli anni precedenti, quando c’erano solo silenzio e macerie. I tasselli della governance sono stati tutti riempiti e adesso anche la legge sulla ricostruzione, dopo alcuni stop and go, ha ripreso vigore con la sottosegretaria Paola De Micheli. Sarà una legge che colmerà molte lacune, che rafforzerà le norme sugli appalti e sui subappalti, per evitare infiltrazioni criminali e corruzione, sarà una legge che spero dia ristoro ai parenti delle vittime, con l’obiettivo di equipararli alle vittime sul lavoro. Sarà una legge che ridarà dignità ai borghi, alle frazioni, ai comuni del cratere. In questo sesto anniversario, mi piacerebbe vedere gli aquilani non cedere al dolore e al rancore. Vorrei lanciare un messaggio di fiducia, di speranza per chi ancora non si arrende e vuole continuare a combattere. Vorrei che questo 6 aprile non fosse solo via Crucis, ma anche resurrezione.

Stefania Pezzopane senatrice della Repubblica



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