Fiaccolata della memoria per ricordare le vittime del terremoto

Un corteo e migliaia di luci accese per non dimenticare la scossa che nella notte tra il 5 e 6 aprile del 2009 a L'Aquila causò la morte di 309 persone e il ferimento di altre 1500. Gli sfollati furono 70mila. Il corteo con migliaia di partecipanti è stato una sorta di via crucis degli edifici crollati: attraversa via XX settembre, dove un tempo c'era il vecchio tribunale, è passato in silenzio davanti alla Casa dello Studente, nella quale morirono 8 giovani, ed è arrivato fino a piazza Duomo in cui sono risuonati i nomi delle 309 vittime del terremoto accompagnati dal rintocco delle campane della chiesa di Santa Maria del Suffragio (detta anche 'delle Anime Sante'). I motivi della fiaccolata I Comitati dei familiari delle vittime del sisma hanno organizzato la fiaccolata della memoria per due motivi: per ricordare chi durante il terremoto ha perso la vita e anche per protestare contro il verdetto di assoluzione del 10 novembre 2014 da parte della Corte di appello dell'Aquila per 6 dei 7 componenti della commissione Grandi Rischi. Gli esperti in primo grado erano stati condannati a 6 anni di carcere per aver sottovalutato, secondo le accuse della prima istanza, il rischio sismico al termine della riunione del 31 marzo 2009. Il verdetto ora aspetta di finire in Cassazione. Gli striscioni contro la sentenza di appello Durante il corteo, alcuni familiari delle vittime hanno portato uno striscione con lo slogan "il fatto non sussiste ma uccide" in riferimento alla sentenza della Corte d'Appello che ha assolto 6 dei 7 componenti della Commissione Grandi rischi. Altri striscioni hanno chiesto verità e giustizia. Alcuni genitori di giovani morti per il terremoto, invece, hanno indossato una casacca con la scritta "il fatto non sussiste" con la data della sentenza della Corte e del sisma. 13mila persone ancora oggi vivono nel "progetto casa" Nonostante siano passati sei anni dalla notte in cui la terra tremò portando con sé vite e speranze dei cittadini aquilani (e non solo) ancora oggi 13 mila persone vivono nei famosi "progetto casa". Il Procuratore della DIA dell'Aquila Fausto Cardella ha ricordato che il sisma, le inchieste e l'Italia della telefonata dell'imprenditore Francesco Piscicelli - "Io ridevo dalle 3 e mezzo dentro il letto" - sono tutt'altro che superate: "A mio parere all'Aquila c'è il cantiere più importante d'Italia - ha detto il procuratore - c'è un grosso flusso di denaro". Lutto cittadino Intanto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha proclamato il lutto cittadino per l'intera giornata del 6 aprile 2015, in segno di rispetto e di perenne partecipazione al dolore delle tante famiglie colpite dal sisma, ma anche al fine di promuovere iniziative di riflessione collettiva. L'ordinanza dispone l'esposizione delle bandiere negli edifici pubblici, il divieto nelle vie e nelle piazze di tutte le attività rumorose e che possono intralciare l'afflusso delle persone; il divieto delle attività ludiche e ricreative ed ogni altro comportamento che contrasti con il carattere luttuoso della ricorrenza o con il decoro urbano. Gli esercizi commerciali e i locali pubblici dell'intero territorio comunale restano chiusi dalle ore 9.30 alle 11.30.

 



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