Celebrata la S. Messa alla Chiesetta di San Clemente, rinnovata la tradizione

 

 

 

 

Grazie alle favorevoli condizioni climatiche, finalmente dopo 17 anni  si è rinnovato il tradizionale pellegrinaggio alla Chiesetta di San Clemente nella domenica dopo Pasqua, con la celebrazione della santa messa.
La comunità parrocchiale di Assergi si è ritrovata per una giornata di culto, ma anche di divertimento e piacere di stare insieme. In tanti sono arrivati a piedi, dopo una piecevole camminata che era iniziata dal piazzale del cimitero.
Anche Don Vito che da qualche giorno è anche il rettore del Santuario di San Pietro della Ienca è arrivato a piedi, con i paramenti sacri posti in un cesto portato sulla testa.
Il paesaggio che si ammira è suggestivo, la natura è incantevole. Quando siamo entrati nella chiesetta, siamo stati avvolti da un’aria gelida tipica di un ambiente chiuso per molto tempo e dove non arriva il tepore del sole.

La Chiesa di San Clemente, ricordata dalle fonti settecentesche come San Clemente in Fratta (probabilmente perché originariamente avvolta da boscaglia) è da ascriversi al periodo paleocristiano. Tuttavia la prima citazione documentaria che attesta l’esistenza del piccolo edificio, è datato solamente al 1313. Alcuni lacerti pittorici sono ancora presenti nei muri absidali. La tradizione narra che i fedeli giungevano in preghiera da Assergi il giorno di San Clemente, ma soprattutto, la notte precedente la Pasqua, giorno in cui, dopo aver celebrato il mistero della resurrezione, tornavano a valle, sostando in preghiera anche presso la chiesa (oggi diruta) di S. Maria.
Finita la santa messa con la solenne benedizione di Don Vito è giunta l’ora del pranzo. Si mangia, si beve, con un reciproco assaggio delle delizie che ognuno ha portato.

 



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