Univercity, una festa con migliaia di giovani


 

- di Luca Ottaviano - Tutta la gioventù aquilana ha partecipato alla festa «Univercity» organizzata a Coppito I da BaU (Backstage Univaq). Un trionfo per l’Università. L’aspettativa. Ci sono momenti attesi che si rivelano inaspettati. Tutta la città ne parlava. E in un flusso inverso si annunciava gente anche da Teramo, da Pescara, dalla costa. Tutta la città ne parlava, tutti gli studenti, e anche i teenager, c’era aspettativa. Ma una marea così era inaspettata. Il luogo. Imbarazzante trasformare il polo di Coppito I, il presidio dello studio, delle scienze dure, dei laboratori da milioni di euro, in una discoteca, dentro e fuori, con universitari, studenti Erasmus, e studenti che questa università vuole accogliere in futuro. Quale biglietto da visita meno convenzionale? Coppito I, il simbolo, il luogo da cui l’università è ripartita sei anni fa. Il “big-crunch” si ripeta allora, tutta L’Aquila al polo di Coppito I, che diventa da adesso un luogo dove si sono impigliate emozioni belle. La cronaca in diretta. Accuratamente scelto nella data, inaspettato nella meteorologia. Una settimana fa c’era la neve, stasera L’Aquila città viva offre una delle notti più miti di primavera che io ricordi. Non sono miti le notti aquilane, ma stasera la città si è fatta un regalo: un miracolo di meteorologia. È bello stare fuori, c’è una piazza dentro Coppito I e fuori anche persone a migliaia. E sono solo le dieci. Il Backstage. Il Backstage è dei volontari della protezione civile. Il backstage è di tutte le forze vive che hanno prestato servizi e professionalità "pro bono". Il backstage è degli amici nuovi e meravigliosi di Unidiversità. È di Marco Carosone DJ che sembra uscito da un cartone giapponese ma che ha una fibra di titanio e nanotubi. È di Cristian che comanda i “man-in-black” della security. Il backstage è di Federica la donna ovunque che segue, dopo aver organizzato tutto, segue tutto da Palermo. Il backstage è MaxPro la diffusione in tempo reale sulla pagina FB di foto e video. Il Backstage è Elio Ursini che ha sognato questo evento per primo. Si perché facciamo sogni ad occhi aperti e poi come cecchini li rendiamo veri. La gente. Arrivano a centinaia, portati da corse speciali dell’Ama che svuotano il centro. Tutti giovani, belli, sorridenti, ubriachi ma di vita e non di alcol. C’è uno studio di parrucchiera aperto, ragazze in fila a sistemare l’acconciatura prima di entrare nella mischia. Macchine in fila dall’Aquila come se fosse un matrimonio. Ancora macchine, taxi affittati in gruppo, e navette dell’Ama che sbarcano giovani a centinaia. All’ingresso. La security che filtra alcol e vetro. Grazie Cristian. E poi la gente che balla dentro l’atrio di Coppito I. Lo sanno fare, sono giovani, sono professionisti non si spingono non si fanno male: a ognuno il suo mestiere. La civiltà e l’efficienza. Alle due si accendono le luci, la musica scema. I ragazzi starebbero fino all’alba, ma capiscono e ringraziano. La polizia che ci fa i complimenti. Ci vogliono due ore per “svuotare” il luogo e poi quattro ore per restituire quello stesso luogo alla decenza che la docenza impone. Alle otto del mattino è tutto pulito. Faccio un sopralluogo personale alle 12, raccolgo i bicchieri di plastica sfuggiti a una pulizia interna ed esterna accurata. Quello che questo posto era poche ore prima sembra un sogno. Il commento. L’Aquila ha bisogno anche di questo. L’Università ha ancora una volta intercettato e segnalato un bisogno di questa città, come con la Notte dei Ricercatori. Bisogni diversi ma urgenti di “fatti”. Il centro della città è la sua università, qualcuno se ne faccia una ragione. Il sogno. C’era la storia di un bambino e una volpe, che si nascondeva nel bosco. Era inverno. Adesso nel bosco ci sono fiori gialli e la volpe li conosce uno a uno. Sarebbe bello che continuassero a cercarsi. Decidi tu chi è la volpe e chi il bambino. Chi è la città e chi l’Università. *Università dell’Aquila e Backstage Univaq

 



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