Punta il coltello alla gola dell’ex moglie, a giudizio

 

 

 

Avrebbe puntato un coltello alla gola della moglie (dalla quale ora vive separato) minacciandola di morte. Ora, l’uomo, un 53enne (del quale si omette il nome per tutelare l’ex coniuge e la figlia minorenne) è finito sotto processo per maltrattamenti in famiglia, lesioni e ingiurie. Sull’uomo, che abitava nel popoloso quartiere della Torretta, pende tuttora un divieto di avvicinamento nei riguardi della moglie ma non della figlia. Secondo le accuse l’imputato avrebbe percosso la donna già dai primi anni del matrimonio e l’ultima volta sarebbe avvenuta il 21 aprile dello scorso anno. Data nella quale l’avrebbe colpita con uno schiaffo e un pugno al volto impedendole poi di recarsi al pronto soccorso, chiudendo la porta a chiave, e di chiamare i carabinieri dicendole: «Li puoi anche chiamare, tanto prima che arrivano tu non ci sei più». L’avrebbe inoltre colpita, tempo addietro, con uno schiaffo e un pugno causando un trauma contusivo all’occhio sinistro e contusioni multiple guaribili in 7 giorni. La procura, tramite il pm Stefano Gallo gli ha contestato delle aggravanti quali futili motivi e il rapporto di coniugio. Nel corso dell’udienza preliminare di ieri il suo avvocato Stefano Santoro ha insistito sul concetto che le accuse poggiano esclusivamente sulle affermazioni della donna e non ci sono prove di natura oggettiva. Ma il gup ha deciso per il rinvio a giudizio e la prima udienza si terrà il prossimo 5 giugno. Le indagini furono fatte dalla polizia. La parte civile è assistita dall’avvocato di fiducia Simona Giannangeli.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo