Migliaia di fedeli nella basilica riaperta, la città riabbraccia San Bernardino

 

 

 

Nasi all’insù, macchinette fotografiche in azione ma anche tanta emozione silenziosa per la riapertura della basilica di San Bernardino. Una vera folla ha atteso l’arrivo delle spoglie di San Bernardino che, scortate dagli alpini e dalle religiose, sono state portate in processione solenne da San Bernardino a piazza d’Armi fino alla basilica riaperta ufficialmente, dopo oltre 6 anni dal terremoto. Luminosa, bellissima, San Bernardino è il risultato di un lavoro in cui hanno preso parte tanti diversi attori, per quante erano le parti che necessitavano di intervento. Alle 18 si sono spalancate le porte del luogo di culto che prima ha accolto le spoglie del santo e poi i tanti fedeli. La basilica di San Bernardino fu realizzata, per volere di San Giovanni da Capestrano, nella seconda metà del 1400 proprio per ospitare le spoglie del santo. Subì il primo danno con il terremoto del 1461. Oggi la basilica mostra al suo interno le tracce delle vestigia quattrocentesche che il terremoto del 1703 non distrusse. Quel sisma provocò il crollo della cupola, che negli anni seguenti venne ricostruita. Con il terremoto del 2009 tutta la struttura ha avuto di nuovo gravi danni. Quella in cui si torna è una basilica non solo bellissima, ma rinforzata in ogni sua parte. Esteticamente è un trionfo di luce: è scomparso il color tortora che nei restauri degli anni Sessanta aveva ricoperto tutte le murature e si è tornati al bianco della pietra e a parti di rosa originarie del 1700. Un attento studio sull'illuminazione fatto da Francesca Storaro, permette oggi di vedere in pienezza di luce le parti della chiesa: tra tutte trionfa il soffitto ligneo, rinforzato e restaurato grazie al lavoro coordinato da Letizia Orsatti, sotto la direzione di Lucia Arbace, allora soprintendente Bsae dell’Abruzzo, e finanziato dalla Fondazione Carispaq. Il restauro ha restituito al fondo del soffitto il colore tenue azzurro cielo e ha rinnovato il color oro. Il restauro è stato realizzato con 13 milioni del finanziamento Cipe di 25 milioni. Restano però da completare i restauri di tutte le cappelle laterali, e degli apparati artistici, compresa la pala di Luca della Robbia e il Mausoleo di San Bernardino, lavori che saranno a breve appaltati e che saranno completati mentre la chiesa sarà funzionante. I lavori sin qui realizzati sono stati eseguiti dalle imprese Donati spa ed Eme Restauri srl, con l’apporto professionale di progettisti, restauratori, e sono cominciati subito dopo il terremoto, appaltati dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche. I lavori sono stati diretti dall’architetto Maurizio D’Antonio. «Il restauro di San Bernardino è un progetto che ha unificato, ognuno ha dato il meglio di sé», ha commentato il ministro provinciale dei frati minori d’Abruzzo padre Carlo Serri. «Questa riapertura mostra che all’Aquila si può fare tanto, ed è un segno di speranza che illumina i cuori, è come una rinascita interiore, una vera risurrezione». Dopo la benedizione dell’arcivescovo Giuseppe Petrocchi la basilica ha riaperto le porte e il santo è tornato “a casa”, conservato nell’urna costruita appositamente per custodirne le spoglie riallineate secondo la reale composizione anatomica proprio prima del terremoto, grazie al lavoro condotto dal professore Luigi Capasso dell’Università D’Annunzio. Da oggi la teca con il santo sarà sull’altare laterale destro, in attesa di tornare nel mausoleo. Completamente ristrutturata la torre campanaria, seriamente danneggiata nel 2009, da lì si potranno ascoltare i rintocchi di ben 5 campane, di cui due antichissime datate 1698 e 1739. San Bernardino torna da oggi alla normalità con la celebrazione delle messe nei giorni feriali e festivi. La basilica sarà aperta dalle 7 alle 12,30 e dalle 15 alle 19,30. Ed è già tutto esaurito per i matrimoni, visto che ci sono prenotazioni fino al 2016.


- da Il Centro -



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