Inaugurato il Salone ricostruzione

 

 


L’immagine più ficcante della ricostruzione post-sisma l’ha lasciata il presidente dei costruttori della provincia dell’Aquila Gianni Frattale quando ha detto che «agli occhi di chi arriva dall’autostrada si presenta uno skyline del centro storico con un numero di gru installate che non vedi nel resto d’Italia». La quinta edizione del Salone della ricostruzione (promosso da Ance Abruzzo e Carsa srl, insieme all’associazione dei costruttori delle quattro province e in corso fino a domenica 10 maggio all’ex Agriformula di Bazzano) ieri mattina è cominciata con un’atmosfera di positività verso la rinascita del cratere sismico. All’indomani, però, dell’allarme lanciato dalla Cisl sulle scarse occasioni di lavoro per le maestranze locali e la notizia della cassa integrazione per i lavoratori della Edimo Holding. Molti sorrisi e «volti per la prima volta distesi», ha commentato il vice presidente del Csm Giovanni Legnini nel corso del convegno inaugurale. Insomma, grande ottimismo mentre, però, fuori dai cancelli i lavoratori della Sacci tenevano un presidio per «sensibilizzare» le istituzioni sulla vertenza dello stabilimento di Cagnano, che produce cemento «a chilometro zero» ma che al cantiere più grande d’Europa non fornisce nemmeno un sacco. Taglio del nastro con la benedizione dell’arcivescovo metropolita Giuseppe Petrocchi davanti ai rappresentanti delle istituzioni locali (fra i tanti il sindaco Massimo Cialente, l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli e diversi sindaci del cratere), del presidente dell’Ance Abruzzo, Enrico Ricci, quello di Carsa (e neo presidente Cciaa di Chieti) Roberto Di Vincenzo e i due capi degli uffici speciali dell’Aquila Raniero Fabrizi e del cratere Paolo Esposito, e ai due «big» nazionali, la sottosegretaria all’Economia con delega alle vicende post-sisma Paola De Micheli e il suo predecessore e oggi vice presidente del Csm, Giovanni Legnini. Per il quale «il processo della ricostruzione è ormai maturo. Ci sono stati problemi e contestazioni, ma dopo anni di lavoro abbiamo gettato le basi per un futuro di fiducia per un’impresa storica. Ora il quadro finanziario è stabile». Per Legnini manca, adesso che anche la governance è al completo, soltanto il passo definitivo per chiudere il cerchio: «L’approvazione della legge per la ricostruzione». Non si è fatta attendere la risposta della sottosegretaria: «Entro la fine di giugno, con provvedimenti ad hoc, legislativi, amministrativi e delibere Cipe, il governo dovrebbe chiudere tutte le partite aperte sulla ricostruzione aquilana. Fra queste c’è anche la nuova norma. Confrontiamo i testi per l’ultima accelerazione entro il 30 giugno, con l’obiettivo», ha aggiunto De Micheli, «di rendere trasparenti i processi e dare slancio all ricostruzione pubblica degli immobili storici, puntando anche allo sviluppo economico». “Interrogata” sulle polemiche che hanno investito la sua recente visita al consiglio comunale, la De Micheli ha preferito glissare e dopo avere assistito alla firma del Piano di ricostruzione numero 44 di Gagliano Aterno (52 milioni la stima del fabbisogno complessivo per il centro storico) insieme a Legnini nello stand dell’Usrc, la sottosegretaria ha intrapreso con una delegazione dell’ufficio di Fossa un tour fra i Comuni del cratere più colpiti dal sisma con pranzo finale a Castel del Monte. «La legge consentirà di aprire una nuova fase, di svolta», è stato il commento della senatrice Stefania Pezzopane. «Ormai la ricostruzione è partita», ha detto Cialente, «nelle periferie siamo al 90%, è grave che siano rimasti indietro i centri storici. Oggi ci sono 5,3 miliardi per la ricostruzione, e ringrazio il governo, ma abbiamo ancora bisogno di personale. Ora dobbiamo decidere quale sarà il futuro della città». Un futuro che «deve considerare le nuove opportunità offerte dalla rigenerazione urbana e dalla bioarchitettura», ha sottolineato Ricci, «per questo insieme a Federturismo e al Polo InnovaTur, abbiamo incaricato l’architetto Cucinella di elaborare alcune linee guida che saranno, poi, offerte alla Regione».

- da Il Centro -



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