Condannate le massaggiatrici hard

Il centralinista le definiva in codice «operaie». Erano le ragazze cinesi che in tre centri massaggi di cui due all’Aquila e uno a Cappelle dei Marsi, dalle 9 del mattino fino a tardasera, «a intervalli di pochi minuti», svolgevano attività di prostituzione con «consistenti profitti economici». Quattro cinsi, due donne e due uomini, in regola sul territorio nazionale, erano stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I centri massaggi in cui avvenivano le prestazioni sessuali (dai 20 fino ai100euro) erano “LinMassage” di via Antica Arischia Est, lo “Shanghai” di via Montorio al Vomano e il “Valentina” di Cappelle dei Marsi. La vicenda è approdata in Tribunale. Fenfen Lin di 27 anni e Xuqi Ye di 39 anni, nel corso del rito del patteggiamento, sono state condannate a tre anni di reclusione.
Le indagini sono partite nell’ottobre di due anni fa e sono andate avanti fino al marzo 2014 attraverso attività di intercettazioni telefoniche e ambientali, e soprattutto con telecamere nascoste nei locali, servizi di osservazione e pedinamento.
Le prestazioni erano pubblicizzate con il numero di cellulare al quale rispondeva un centralinista, anche lui cinese che, alle richieste esplicite dei clienti, li invitava a recarsi di persona nei centri massaggi per accordarsi con le ragazze. Nei vari centri massaggi le prestazioni sessuali avvenivano anche in orari notturni e si praticavano «in alternativa o in aggiunta al massaggio effettuato»


 



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