Incendio in una abitazione del progetto Case, a Camarda

Quando sono entrati nell'appartamento numero 7 al secondo piano del civico 5 del progetto Case di Camarda, i vigili del fuoco sapevano di dover spegnere un incendio in una casa di legno, bisognava fare presto, perché col legno è importante intervenire subito. Ma non immaginavano quello che avrebbero trovato. Sotto i loro piedi, in mezzo al fumo, semisommerso nell'acqua usata per spegnere l'incendio e confuso con il nerofumo.

"Era senza respiro e senza battito", raccontano i Vigili della seconda squadra del turno A dell'Aquila. Poi, a uno di loro è venuto in mente di tentare una rianimazione, un massaggio cardiaco, una ventilazione. E, dopo un po', il cuore del piccolo cane ha ricominciato a battere, il respiro è ripartito. C'erano i carabinieri della stazione di Assergi, e il pronto intervento del servizio veterinario della Asl dell'Aquila.
Massimo Ciuffetelli ha riempito il cane di iniezioni. Spento l'incendio nel salotto dell'appartamento del progetto Case, l'unica preoccupazione era proprio quel piccolo cane nero che non sembrava volersi riprendere.

E invece, dopo alcuni interminabili minuti, tra lo stupore generale, il meticcio ha iniziato a muoversi, cercava di rialzarsi puntando le zampe anteriori. "Ce la farà", commentavano i medici, "bisogna tenerlo sotto controllo, ma dovrebbe farcela". "Se moriva lui sarei morta anch'io, è l'unica cosa che mi è rimasta in questa vita", la padrona Maria (ma per tutti Elena) Mocanu, 62 enne di origini rumene, da 17 anni anni in Italia, si aggira affranta in mezzo alle sue cose distrutte. Al momento dell'incendio lei non era in casa.

"Ho perso tutto, col terremoto ho perso anche mio marito (morto il 20 aprile 2009 dopo aver subìto la frattura del bacino, e ucciso da una malattia diagnosticata proprio in ospedale), se mi moriva anche Duzu non mi sarebbe rimasto niente altro". Al secondo piano i Vigili cercano di capire le cause dell'incendio, potrebbe trattarsi di un cortocircuito ma di fili elettrici nei pressi della poltrona andata a fuoco non ve ne sono. Giù, a piano terra, Duzu, il meticcio di 4 anni preso in canile e che condivideva le attenzioni della padrona con una cagnolina di un anno scappata quando i Vigili hanno aperto la porta, è coccolato dai vicini. Arrivano i dirigenti del Comune, bisogna trovare una nuova casa per la signora Mocanu, e per i suoi due cani.


- da Il Centro -
 



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