Morto in casa da 10 giorni, si indaga per chiarire il giallo

 La magistratura vuole vederci chiaro sulla morte del giovane aquilano Massimo Parisse, 32 anni, trovato domenica scorsa senza vita nella sua abitazione di Pettino a dieci giorni dal decesso. Insomma un giallo ancora da chiarire. Infatti il sostituto procuratore della Repubblica Stefano Gallo ha ordinato l’autopsia che si svolgerà questo pomeriggio. I risultati dell’esame potranno essere decisivi per orientare le indagini che sarebbero inutili solo nell’improbabile ipotesi di suicidio. L’unico indizio certo è che accanto al cadavere sono stati trovati dei medicinali ma solo l’esame potrà chiarire il significato di ciò. Un elemento cui andranno ad aggiungersi le investigazioni della squadra Mobile che ha fatto indagini di polizia scientifica oltre ad ascoltare i parenti del giovane il quale abitava in via Antica Arischia con il suo cane. Gli investigatori hanno preso in consegna il suo telefonino in modo da verificare quale siano state le ultime persone ad avere contatti con lui prima della tragedia. Di certo si tratta di una scomparsa che ha suscitato sconcerto. Parisse, tra l’altro, ieri mattina doveva comparire in tribunale per una controversia nella quale risultava essere parte civile dopo aver subìto il furto di una macchina. Processo che è stato inevitabilmente aggiornato per verificare se i suoi familiari intendono coltivare il suo esposto. La morte del giovane è stata scoperta domenica scorsa. Da giorni nessuno lo aveva più visto, neanche a passeggio sotto casa con il suo cane. Poi la terribile scoperta: Massimo Parisse è stato trovato morto dai vigili del fuoco che per entrare in casa sono stati costretti a rompere una delle finestre dell’appartamento al secondo piano. Nell’abitazione un’aria irrespirabile e sul pavimento, in camera da letto, il corpo del giovane, la cui morte sarebbe avvenuta almeno una decina di giorni fa, quasi irriconoscibile anche perché probabilmente morso dal suo cane rimasto intrappolato in casa. Nulla da fare per i vigili del fuoco e per gli operatori del 118 che, a quel punto, hanno atteso solo l’arrivo delle pattuglie della polizia. Alcuni vicini di casa, i pochi rientrati in quelle palazzine riparate dopo il sisma, hanno raccontato di aver sentito, soprattutto di notte, l’abbaiare insistente di un cane, quasi un pianto. Probabilmente a tenere svegli i vicini era proprio il cane del giovane rimasto per giorni chiuso in casa con il suo padrone ormai morto. La telefonata ai vigili del fuoco è arrivata domenica scorsa poco prima delle 13. Pochi minuti dopo la scoperta e subito il viavai dei familiari che speravano di trovare l’appartamento vuoto e di scoprire che il ragazzo, così come già avvenuto in passato, aveva deciso di lasciare per qualche giorno la città Ma così non è stato. Una tragedia che ricalca quella accaduta anni fa alla stessa famiglia: era l’ottobre del 2001 quando scattò l’allarme per la sparizione di una donna, il cui corpo venne ritrovato da un escursionista nei pressi del poligono di tiro, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Quella donna, Maria Pia Giambattista, uscita di casa senza portare nulla con sé, era la madre del 32enne. Il giovane, che lascia il padre e un fratello, era andato da tempo a vivere da solo. Una famiglia segnata dal dolore. Il cucciolo meticcio, che il 32enne aveva portato con sé dopo la morte del suo vecchio cane, è stato preso in cura dai suoi familiari.

da Il Centro




 



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