Gli operatori turistici del Gran Sasso: per la nuova seggiovia bisogna fare presto

 

 

 

 «Bisogna fare presto, anzi prestissimo». Mentre il futuro del Gran Sasso continua a far discutere a livello politico, un nuovo appello alle istituzioni arriva dagli operatori economici dell’area: «Per il nuovo impianto delle Fontari» scrivono albergatori, ristoratori e negozianti «che doveva essere realizzato lo scorso anno e la cui programmazione ha consentito l' ultimo anno di funzionamento in deroga del vecchio impianto, qualche giorno fa il Parco ha prodotto la propria relazione (non ancora il nulla osta) che ora è in valutazione alla Regione. Siamo nostro malgrado nel mezzo al guado. Se la Regione non produrrà il proprio parere entro la metà di giugno, non ci saranno i tempi tecnici per la realizzazione del nuovo impianto. Il rischio è che a dicembre non potremmo avere né l'impianto vecchio ormai obsoleto, né quello nuovo, impossibile da realizzare se i lavori non inizieranno entro questo mese». Il grido di allarme, per la sopravvivenza delle attività economiche di montagna e dei posti di lavoro collegati, compresi quelli del Centro turistico del Gran Sasso, è rivolto al presidente della Regione D’Alfonso, al vicepresidente Lolli e ai funzionari dell’ente «affinché possano al più presto chiudere le procedure amministrative per l'avvio dei lavori del nuovo impianto delle Fontari e scongiurare una così nefasta eventualità. Si proceda quindi immediatamente con i lavori e con la programmazione turistica e di promozione». Sulla vicenda interviene anche il sindaco Cialente che si rivolge direttamente agli aquilani: «Chiamo la città, per farci sapere come la pensa. Io capisco che gli aquilani spesso non vogliono esporsi, ma è arrivato il momento in cui nessuno può nascondersi: cari concittadini, comunque la pensiate, battete un colpo».

 



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