Concerto in quota al rifugio Franchetti

– I SIGNORI DELLE NOTE E DELLE CIME – Complice anche una splendida giornata di sole ha avuto successo l’originale concerto in quota eseguito dai i musicisti de L’Aquila Horn Quartett dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese. La manifestazione, organizzata per festeggiare in musica i 50 anni del rifugio Carlo Franchetti, è stata seguito da centinaia di amanti della montagna giunti da tutto l’Abruzzo e da Roma. “E’ stato emozionante poter ascoltare l’eco dei corni tra le gole e i valloni del Gran Sasso” ha detto un emozionato Luca Mazzoleni, gestore del rifugio.
Emozione e commozione poi si sono fatti largo quando il tenore aquilano Alberto Martinelli ha intonato il “Signore delle cime”. “Ancora un grazie agli amici dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese che hanno voluto testimoniare anche a 2433 metri di altezza la loro vicinanza alla nostra associazione – ha detto il dottor Giampiero Porzio di L’Aquila per la vita, onlus impegnata nell’assistenza domiciliare oncologica. Infatti il ricavato delle offerte realizzate con il concerto sono state devolute all’associazione aquilana.
Ma i musicisti dell’Isa, Alessandro Monticelli, Angelo Maria Orsini, Luca Di Francesco e Vittorio Sette insieme al tenore Martinelli, oltre a grande perizia musicale hanno dimostrato di possedere anche discrete doti ginniche affrontando con coraggio l’erta che da quota 2000 porta al rifugio, superando un dislivello di olre 400 metri.
“Pensavamo di arrivare completamente senza fiato – dice Alessandro Monticelli, primo corno solista dell’Orchestra regionale-. La salita è stata veramente dura ma la gente e il paesaggio straordinario delle vette della nostra montagna ci ha dato nuovo vigore. Un’esperienza straordinaria anche dal punto di vista umano”.
Dopo il concerto solenne polentata e generoso vino rosso per tutti.
Il Franchetti è un rifugio d’alta montagna raggiungibile solo a piedi con almeno 1 ora di cammino in estate, sicuramente molto di più in inverno. Il rifugio non offre grandi comodità e sicuramente nessun lusso, è un rifugio appunto, dove escursionisti, alpinisti e amanti della montagna trovano un’ospitalità genuina e sobria, intonata allo splendido ambiente lo circonda.
Il rifugio è situato in bellissima posizione nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso. Edificato sul finire degli anni ‘50 dalla sezione romana del C.A.I. è stato inaugurato nel 1960. Costruito interamente in pietra calcarea e rivestito in legno sorge a 2433 m. di quota su uno sperone roccioso, al centro del Vallone delle Cornacchie. Stretto tra le pareti del Corno Grande e del Corno Piccolo offre un magnifico panorama sulle dolci colline dell’Abruzzo teramano fino al vicino mare Adriatico. Il rifugio Carlo Franchetti con le sue ridotte dimensioni mantiene lo spirito originario del rifugio di una volta, con un contatto diretto tra i frequentatori e chi vi vive e lavora. E’ importante punto di appoggio per le vie normali e le ferrate che salgono ai “Due Corni”. Costituisce anche una ottima base per le vie di roccia del Corno Piccolo (in particolare sulla parete est ed sulle Fiamme di Pietra) ed del Corno Grande con le impegnative vie sul severo “Paretone” della Vetta Orientale, o per bellissime classiche di media difficoltà, come la Traversata delle Tre Vette. Dal rifugio si raggiunge in 40 minuti di sentiero il piccolo Ghiacciaio del Calderone, ultimo modesto residuo di antiche ere glaciali.



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