Beni culturali, da Camarda appello per salvare tholos e grotte rupestri
Posted by Antonio Giampaoli | 2010-08-10 | Commenti: 3 | Letto 988048 volte
«Già alcuni anni fa» sottolinea Marcello Scipioni «io personalmente chiesi la tutela del mio tholos alla Soprintendenza perchè temevo che prima o poi una testimonianza così importante rischiava di essere persa per sempre: per effetto degli atti vandalici, o per cause dovute al naturale deterioramento. Purtroppo mi fu risposto di no, poiché esso “non è compreso come genere di bene da tutelare nell’elenco del Ministero”. Allora ho cercato di proteggerlo come meglio ho potuto, ma me lo sono ritrovato danneggiato più di una volta. I problemi chiaramente non sono solo quelli che riguardano il mio tholos, bensì di tutte quelle decine ancora esistenti nelle campagne di Camarda, Paganica, Assergi, Filetto, Aragno e Collebrincioni, che sono ancora in buone condizioni, ma se il loro destino è quello di essere abbandonati all’incuria, e al disinteresse della Soprintendenza, non resta molto da sperare, presto diventeranno tanti cumuli di macerie. Purtroppo i tholos sono diventati, in alcuni casi, delle vere e proprie cave di pietra destinate a fornire materiale per l’abbellimento dei giardini dei paesi e delle città. Credo sia necessario, quanto indispensabile, un serio intervento della Soprintendenza: anche attraverso incentivi diretti ai proprietari che possano farsi carico degli interventi di restauro e di protezione, a fronte di risarcimento delle spese sostenute; insomma il Ministero dovrebbe creare un fondo ad hoc, come si è fatto, e si fa ancora, per i restauri di altre tipologie di beni culturali. I tholos sono libri aperti che parlano del nostro passato come meglio non si potrebbe descrivere, parlano di sofferenze e di privazioni, fame, freddo, malattie».
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