Investì e uccise una bimba sulla statale 17: patteggia un anno e mezzo

 

 

 

Si è chiusa con un patteggiamento a un anno e mezzo di reclusione, definito circa tre mesi fa, la vicenda giudiziaria seguita a un incidente stradale dalla conseguenze drammatiche, ovvero la morte di una bambina. Infatti, su richiesta della difesa, il gip ha accolto la richiesta di patteggiamento con pena sospesa e non menzione per Rocco Petrucchi, 76 anni, il quale era alla guida della macchina investitrice. Un incidente causato da un attimo di distrazione ma che ha provocato la morte della piccola Susanna Ciccarelli. Madre e figlia furono travolte domenica 19 ottobre da un’automobile a San Gregorio, di fronte alla Casa Immacolata Concezione dove la bambina era ospitata dal 2008. Un incidente che non lasciò scampo a Susanna, trascinata per alcuni metri dall’auto condotta dal geometra dell’Anas in pensione. Rosa Seritti, di Avezzano, la madre della piccola, fu ricoverata all’ospedale San Salvatore e sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Le cure la salvarono da quel brutto incidente. La bimba era ospite delle suore della Casa Immacolata Concezione. Era arrivata lì alcuni mesi prima del terremoto ospite con gli altri fratelli e la mamma della casa famiglia gestita dalle suore. Del resto, la donna, nel fine settimana, poteva portare i figli a casa, ad Avezzano, ma talvolta al rientro si fermava dalle suore. È lì che la terribile scossa li sorprese mentre dormivano nelle stanze della Casa famiglia, a San Gregorio, una delle frazioni più devastate del cratere. Una notte di terrore e di angoscia ma tutti scamparono ai crolli e furono aiutati a venire fuori da quell’inferno da volontari. Anche il fratello Luigi fece di tutto per portare in salvo gli ospiti della casa famiglia. Tornando all’incidente, dunque, la famiglia della piccola nominò due legali di fiducia i quali presentarono un esposto alla Procura della Repubblica per omicidio colposo e lesioni gravi. Di lì l’inchiesta giudiziaria penale conclusa con il patteggiamento seguita da un iter per il risarcimento dei danni. «Ma nessuno», ha commentato la madre, «mi ridarà la mia bambina. E poi penso che quel patteggiamento sia poca cosa in confronto a quanto avvenuto anche per le sofferenze e lo strazio che ho dovuto sopportare».
 



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