Alpinista di grande esperienza precipita sul Paretone. E' salvo

Roberto Iannilli e Andrea Di Donato sono alpinisti di grande esprienza, ma a volte, non basta, come in questo caso.

Per Roberto Iannilli qualcosa è andato storto.

Roberto Iannilli, 55 anni, è di Cerveteri (Roma) ma teramano d'adozione con alle spalle innumerevoli scalate sul Gran Sasso, insieme alla guida alpina e compagno di tante esperienze montane Andrea Di Donato di Castellimentre. Si trovava con lui  lungo la via "Nagual" nella zona della Farfalla, sul Paretone orintale del Corno Grande, quando introno alle 10, qualcosa non è andato come doveva.
 Iannelli, in quel momento capocordata, all'imprevviso ha perso l'appiglio ed è precipitato per circa 25 metri. L'ha trattenuto la corda di arrampicata, ma l'alpinista, per ripararsi dall'impatto con la roccia contro cui stava rimbalzando, ha usato le braccia. E la violenza dell'impatto gli ha causato la frattura di entrambi i polsi.

Iannelli nell'incidente è stato fortunato, andando a cadere su una specie di terrazzino naturale, una sporgenza della roccia, dove è rimasto privo di sensi ma vivo.
A chiamare i soccorsi il compagno di scalata. L'elicottero del 118 è partito dall'Aquila ha depositato in un primo viaggio due tecnici del Soccorso alpino di Teramo. In un secondo momento ne sono arrivati altri due.AI soccorritori - Pino Sabbatini, Agostino Cittadini, Paolo De Laurentis e Gino Perini - sono scesi nel canale Iannetti per raggiungere l'alpinista ferito e il suo compagno. Iannilli è stato issato sull'elicottero insieme a Di Donato. Destinazione Prati di Tivo dove stavano aspettado l'infermiere e il medico rianimatore che non sono stati portati sul luogo del recupero perché troppo impervio. Il ferito all'ospedalemè stato curato delle escoriazioni - riportate soprattutto alla testa - e gli sono state ingessate entrambe le braccia.

Iannelli è sposato con una figlia, e condivide con la moglie, anche lei alpinista, la passione per la montagna e in particolare per il Gran Sasso, di cui ha esplorato tutto, dalle placche compatte del Corno piccolo alle grandi pareti del Monte Camicia. Iannilli ha aperto oltre cento vie nuove, alcune delle quali in solitaria. Una delle ultime aperta l'anno scorso sulla parete est del Corno piccolo chiamata "Senza perdere la tenerezza". Ma le imprese di Iannilli non si limitano alla catena del Gran Sasso: l'ultima all'estero l'ha visto in Perù. ed è precipitato mentre i due si trovavano sul "Paretone" del Corno Grande a 2.500 metri di quota.



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