Scuola estiva: la carica dei 25 giovani ai Laboratori del Gran Sasso

 

 

 

Nell’ambito del Progetto Speciale Multiasse “SISTEMA SAPERE E CRESCITA” PO FSE Abruzzo 2007-2013 Piano degli interventi 2012-2013 Intervento C) Lab_GS_Orienta, si è conclusa la quinta edizione della Scuola Estiva di Fisica.
Iniziata il 22 giugno u.s. ha visto la partecipazione di 25 alunni delle terze classi di istituti superiori della regione che hanno superato il test d’ingresso.
Durante le due settimane di frequenza, gli alunni sotto la guida degli insegnanti Lino De Santis, Antonino Di Giorgio, Bruno Marconi e l’apporto di tutoraggio della dott.ssa Alessia Giampaoli, hanno avuto l’opportunità di effettuare esperimenti di fisica relativi a diversi argomenti, utilizzando materiali facilmente reperibili e le nuove tecnologie.


Nell’ambito della programmazione generale gli alunni si sono “cimentati” anche con la fisica informale: esperimenti legati a una serie di giocattoli; oggetti che ci accompagnano fin dall’infanzia eppure poco spesso ci si chiede come siano fatti e a quali leggi siano soggetti.
Su questo argomento riportiamo una considerazione di una ragazza che ha partecipato alla scuola:
“La meraviglia, in un’epoca come la nostra in cui troppe cose vengono date per scontate, può nascere soltanto nel momento in cui un ragazzo, fin dalla tenera età, viene adeguatamente stimolato a chiedersi sempre il perché di ciò che accade. Tramite l’esperienza della fisica informale, ci è stato fornito un valido strumento per interpretare la scienza, e quindi la realtà che ci circonda, in una nuova chiave.
Il coinvolgimento dei ragazzi è stato ciò che ha permesso a questa attività di assumere un valore importante anche a livello educativo; l’apprendimento di una materia di per sé interessante come la fisica è diventata ancor più accattivante attraverso il confronto tra noi e ciò che ci circonda.
Attraverso l’osservazione dei giocattoli, è possibile ottenere un modello interpretativo del fenomeno fisico che ne è alla base, il quale a sua volta può essere formalizzato tramite la formula che ne descrive il comportamento: i giocattoli vengono intesi non più come semplice divertimento ma come studio nonché come una sfida, uno stimolo che spinge alla ricerca”



 



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