Sulla Maielletta e Campo Imperatore si continua a litigare

 

 

 

Se sulla costa tira il turismo, in montagna volano le polemiche. In particolare esse “volano” sugli impianti di sci e la loro gestione sulla Maielletta e sul Gran Sasso. Sulla Maielletta, montagna cara in particolare a chietini e pescaresi, lo scontro si è innescato con lo scioglimento del contratto con la società Mammarosa Funivie da parte del Comune di Rapino che mira a riprendersi i terreni del bacino sciistico. L’atto del sindaco Rocco Micucci – presidente della Fira, la Finanziaria regionale – è stato già bollato dalla società come un “attacco sleale”. In mezzo c’è il contratto quarantennale che era stato stretto con l’ex sindaco Rocco Cocciaglia, ora a capo dell’opposizione. Può una lite interna stravolgere la prossima stagione turiostica invernale? Pare di sì perché il Comune ha già richiesto al Parco nazionale della Maiella e alla Provincia di Chieti la “rimozione immediata dei massi posti sulla strada per la Maielletta, nel tratto tra l'albergo Mammarosa e il rifugio Pomilio. L’altra polemica è legata alla sostituzione della seggiovia quadriposto delle Fontari con un impianto più moderno a Campo Imperatore. Esistono due progetti sui quali l’Abruzzo si è diviso: il primo prevede il ripristino dell’impianto così com’è; l’altro invece prevede un potenziamento dell’impianto ed è ritenuto molto più impattante. Il Comune dell’Aquila con il sindaco Massimo Cialente ha dato l’ok al secondo progetto; il Parco Gran Sasso Laga si è a sua volta diviso: l’ufficio tecnico ha detto no, la parte politica con il presidente Arturo Diaconale ha detto sì. In mezzo si sono scatenati gli ambientalisti, favorevoli al primo progetto, tirando fuori anche un no tecnico del Ministero. Come finirà? Il Parco ha chiesto l’intervento del governo: un caso nazionale.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo