Campo studi ornitologici e d’inanellamento degli uccelli in alta quota

Si svolgerà dal 25 Agosto al 3 Settembre 2010, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il quinto campo di studi ornitologici e d’inanellamento degli uccelli in alta quota; prevista una massiccia adesione di ornitologi e ricercatori da tutta Italia sul Gran Sasso d’Italia per studiare l’avifauna d’alta quota
L’iniziativa è promossa dal Corpo Forestale dello Stato Ufficio territoriale per la biodiversità di L’Aquila, in collaborazione a l’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di L’Aquila - Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore, per promuovere la conoscenza, conservazione e studio degli ecosistemi d’altitudine del Gran Sasso, finalizzati alla tutela della biodiversità ornitologica.
Anche questa quinta edizione vedrà impegnati numerosi ornitologi, inanellatori e ricercatori provenienti da tutta Italia, per approfondire le tematiche legate all’ecologia e alla biologia dell’avifauna d’alta quota, in un’area particolarmente favorevole dal punto di vista logistico, quale avamposto per la ricerca scientifica, ed il controllo di ambienti rari e vulnerabili.
L’attività di inanellamento a scopo scientifico, viene coordinata in Italia dal Centro Nazionale di Inanellamento (ISPRA), che regola le linee guida per operare sul campo e gestisce i dati raccolti nella rete nazionale di inanellamento;
La tecnica dell’inanellamento nata quale strumento per studiare la migrazione degli uccelli, negli anni si è evoluta e viene utilizzata dai ricercatori di tutto il mondo, per lo studio dell’ecologia e la biologia degli uccelli.
Il Campo Ornitologico grazie al supporto logistico dell’Albergo di Campo Imperatore, del Centro Turistico del Gran Sasso e della Scuola Sci di Assergi, avrà luogo nell’area di Campo Imperatore a quota 2200 m. dove dal 2003 è attiva una Stazione Ornitologica per lo studio dell’avifauna d’alta quota, attraverso il “Centro studi ricerche e conservazione dell’avifauna e degli ecosistemi d’altitudine” gestita dal Corpo Forestale dello Stato Ufficio territoriale per la biodiversità di L’Aquila.
La stazione nata principalmente per il monitoraggio del Fringuello alpino (Montifringilla nivalis), un piccolo passeri-forme che è tra le specie maggiormente minacciate dai mutamenti climatici, ed è presente sul Massiccio del Gran Sasso con il nucleo più importante dell’intero Appennino, è divenuta grazie alla sua localizzazione, un vero e proprio laboratorio di ricerca molto conosciuto nel panorama nazionale.
Sottolinea il Ing. Maurizio Sista, responsabile del Ufficio territoriale per la biodiversità di L’Aquila del Corpo Forestale dello Stato: “La Stazione Ornitologica di Campo Imperatore a 2200 m., è l’unica in Italia a svolgere un’attività di ricerca sull’avifauna d’alta quota nell’intero arco dell’anno è in grado quindi di monitorare i delicati ecosistemi montani, particolarmente a rischio nell’Appennino, a causa dei cambiamenti climatici”.
Aggiunge Eliseo Strinella esperto ornitologo dell’Ufficio territoriale per la biodiversità di L’Aquila: “Grazie alla ricattura di animali già marcati, abbiamo acquisito informazioni inedite, su specie poco studiate nel loro habitat riproduttivo a quote così elevate, in particolare per citarne alcune, la fedeltà al sito riproduttivo riscontrata nel Culbianco (Oenanthe oenanthe), un piccolo passeri-forme migratore (trans-sahariano), che sverna in una fascia a sud del Sahara, fino a raggiungere lo Zambia settentrionale”. “Alcuni individui di questa specie in primavera compiono migliaia di chilometri, dai quartieri di svernamento in Africa, per venire a nidificare nelle praterie culminali dell’Appennino Centrale”. “Questo spettacolare esempio di riconoscimento del territorio, fedelmente espresso nel corso degli anni dal Culbianco, è di stimolo per attuare dei piani di conservazione dei delicati ecosistemi montani, al fine di garantire e conservare a queste specie il proprio habitat riproduttivo”.
Durante il periodo di ricerca, oltre alle attività di campo, verranno programmate delle sessioni didattiche, mirate all’approfondimento degli aspetti di conservazione delle specie tipiche d’alta quota, anche attraverso un punto fisso di osservazione nell’altopiano di Campo Imperatore, per osservare e monitorare l’entità del passaggio degli uccelli rapaci in quota, particolarmente attivi in autunno, nei loro movimenti migratori.



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