Retata contro lo smercio di cocaina e hascisc, spacciatore tenta la fuga in mutande

 

 

 

Alle 5 di mattina i carabinieri bussano alla porta della casa di Amarildo Leskaj a Scoppito. «Mio marito è in Grecia» dice la moglie. Ma lui, che aveva mangiato la foglia, era già scappato dalla finestra scalzo a torso nudo e in mutande. Ma la fuga è durata poco: lo scattante maresciallo Fabio Galasso dopo un chilometro lo raggiunge tra i campi e lo placca inesorabilmente nonostante la sua resistenza che gli è costato il carcere. È iniziata così la retata antispaccio dei militari che ha portato ai domiciliari cinque giovani stranieri oltre a Leskaj. Si tratta di Anis Lafsahi marocchino domiciliato all’Aquila, Agron Tocka, albanese residente a Pizzoli, Erando Cela, albanese residente a Roma, Artan Quamili, albanese con domicilio a Roma, e Fatmir Leskaj albanese residente a Scoppito, che è ricercato. Ci sono poi delle persone solo indagate: Albert Misiraj albanese che vive a Roma, Gentjana Skenduli, albanese residente a Pizzoli, Khalid Lafsahi, albanese che vive a Roccacasale, l’aquilano Massimiliano Visco, Laurentino Oddis, di Castel di Sangro ma residente a Roccasale, e il marocchino residente ad Avezzano,Yassir Edouar. Sono stati sequestrati 150 grammi di cocaina e 500 grammi di hascisc, 850 euro all'Aquila e duemila a Roma, denaro ritenuto provento dell'attività di spaccio. «Questa operazione» ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, Giuseppe Donnarumma, che ha partecipato alla conferenza con il capitano della Compagnia Marcello D’Alesio, «sconfessa chi pensa che siamo impegnati solo nell'ambito della ricostruzione post terremoto, invece siamo attenti ad approfondire tutti gli altri reati più pericolosi, in questo caso lo spaccio di droga». L'approvvigionamento della droga avveniva a Roma per la cocaina, nella Marsica per la marijuana e lo spaccio era diretto a una clientela eterogenea, comunque all'Aquila. «Il fenomeno dello spaccio dopo il terremoto del 2009 non è aumentato»,ha spiegato D'Alesio, «dopo il sisma il fenomeno è diventato complesso, quindi più difficile da scovare». Amarildo Leskaj, che è assistito dall’avvocato Maurizio Dionisio, si occupava dell’approvvigionamento della droga avendo come referenti Qamili e Cela, gli altri si occupavano dello smercio al dettaglio. Il prezzo della cocaina oscillava tra i 50 e i 70 euro al grammo mentre hascisc e marjiuana venivano acquistati al costo di 5 euro al grammo. Gli spacciatori per muoversi usavano auto intestate a persone incensurate.
- da Il Centro -





 



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