GRANDE SUCCESSO DELLA SETTIMA SCUOLA ESTIVA DI FISICA GRAN SASSO-SUD DAKOTA-PRINCETON 2010

(di Nicola Facciolini) Per il settimo anno consecutivo, dal 17 luglio al 7 agosto 2010, venti studenti meritevoli delle classi 4° e 5° delle scuole superiori abruzzesi, hanno partecipato con impegno e profitto alle lezioni accademiche in programma nel prestigioso campus della Princeton University. I venti giovani cervelli abruzzesi (più che ambasciatori, cavalieri e dame della logica, della ricerca scientifica e tecnologica) sono: Barone Adriano, Biondi Claudio, Croce Giancarlo, Di Biase Andrea, Di Giorgio Paolo, Forcina Francesca, Gattone Tulia, Luberti Dario, Maksimovic Stefan, Mehraram Ramtin, Merlotti Marco, Pagliaroli Monica, Pavone Andrea, Pepe Simona, Petrella Davide, Piersante Martina, Ranieri Matteo, Sclocchi Antonio, Tempera Valentina e Verdecchia Valerio. Che, insieme ai loro colleghi americani, hanno seguito le lezioni dei ricercatori: Alba Formicola; Barbara Szczerbinska; Luca Lozzi; Aldo Ianni; Adriano Di Giovanni; Frank Calaprice; Cristiano Galbiati; Peter Meyers; Neta Bahcall; Edward Groth; Marilena LoVerde. L’iniziativa, sostenuta da Regione Abruzzo, Micron, Carispaq e Università di L’Aquila (Dipartimento di Fisica), mira a far approfondire gli studi nel campo della fisica e dell’astrofisica. Come per il 2009, la nuova edizione della Scuola ha visto la partecipazione di dieci studenti della Davis-Bahcall Scholarships del South Dakota. Che hanno prima trascorso una settimana (visite e lezioni) al Sanford Lab di Homestake (Lead) in South Dakota (Governatore Michael Rounds) per poi volare a Ginevra e trascorrere un breve periodo al CERN, sede del più grande acceleratore di particelle sulla Terra. Quindi in Italia ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, al Laboratorio di Frascati, con tour a Roma, prima di raggiungere i venti colleghi abruzzesi al Newark Airport, prima di arrivare insieme all’Università di Princeton. Che annovera tra i suoi docenti molti premi Nobel. In South Dakota gli Usa vorrebbero realizzare un laboratorio sotterraneo dedicato alle scienze, per alcune caratteristiche (il silenzio cosmico) simili a quelle del Gran Sasso. Il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso è da sempre in prima linea nella promozione della scienza e della tecnologia sul territorio. Le giovani promesse della ricerca sono state prima selezionate tramite un concorso pubblico che, come la Scuola di fisica Gran Sasso-Sud Dakota-Pricenton, è organizzato dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso in collaborazione con la prestigiosa Università di Princeton. Trascorrere piacevolmente negli Usa un periodo di formazione pre-universitaria, è un’esperienza indimenticabile a 18-19 anni. Nonostante il grave sisma di Mw=6.3 che ha colpito L’Aquila, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e gli sponsor della pregevole iniziativa, già lo scorso anno avevano ritenuto di dover comunque dar seguito alla Scuola per dare un segnale di ripresa e di speranza a tutti i giovani abruzzesi. Trascorrere tre settimane nel Campus dell’Università di Princeton, seguendo lezioni di fisica, astrofisica e inglese, ti può cambiare la vita. Come giovani scienziati…in erba, si partecipa a seminari e incontri speciali con ricercatori italiani che lavorano da anni negli States, impegnati in quella ricerca pura fondamentale (neutrini, antimateria, materia ed energie oscure) che un giorno ci aprirà la via al volo interstellare prefigurato nel capolavoro cinematografico “Avatar” di James Cameron. Diretti verso Alpha Centauri, Epsilon Eridani, Sirio, Vega, Arturo e Zeta Reticuli: i primi sistemi stellari da esplorare per primi.
Gli scienziati Infn e i loro colleghi americani, anche per questa settima edizione, hanno pensato bene di estendere il programma agli studenti del Sud Dakota, lo Stato americano (il cui nome è un tributo alla famosa tribù dei Nativi Americani Lakota Sioux) dove è stata proposta la realizzazione di un grande laboratorio di Fisica, simile al Gran Sasso, per lo studio dei neutrini. Agli studenti partecipanti vengono offerti vitto e alloggio all’interno del Campus di Princeton e il biglietto aereo di andata/ritorno. Inclusi nel programma vi sono visite a New York, Philadelphia, Washington D.C., nonché a località di rilevante importanza storica nei pressi di Princeton che è una piacevole città universitaria ad un’ora di treno da New York e Filadelfia. Princeton offre molte attrazioni durante l’estate. Gli studenti hanno alcuni pomeriggi e il fine-settimana liberi, per esplorare la zona e godere l’atmosfera di uno dei più bei campus negli Stati Uniti d’America. Perché la Scuola di Fisica si svolge a Princeton? Nel 1905 il grande scienziato Albert Einstein pubblicò tre articoli rivoluzionari che crearono le basi di tre fondamentali teorie fisiche: la Teoria della relatività, la Teoria quantistica e la Teoria del moto browniano. Il manoscritto originale della Teoria della relatività di Einstein è esposto all’Accademia israeliana delle scienze a Gerusalemme, per celebrare il 50/mo della fondazione. E’ la prima volta che il manoscritto di 46 pagine, zeppo di formule matematiche, è esposto al pubblico nella sua integrità. Il manoscritto era stato donato da Einstein all’Università ebraica di Gerusalemme nel 1925, della quale l’illustre scienziato è stato uno dei fondatori.
Il prestigio di Princeton si deve alla qualità dei suoi docenti, tra i quali si annoverano molti premi Nobel. Albert Einstein visse e lavorò a Princeton per trent’anni. Tra le attrazioni storiche segnaliamo il campo di battaglia di Princeton dove il generale Washington sconfisse gli Inglesi durante la Rivoluzione Americana del 1776. Gli studenti abruzzesi hanno l’opportunità di conoscere e frequentare gli studenti americani delle scuole locali. In effetti, i nostri magnifici cervelli incontrano i loro coetanei americani per partecipare anche ad attività sociali organizzate dagli enti locali. Un interessante programma di collaborazione tra l’Università di Princeton e il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell’Infn, che nasce dall’idea del professor Frank Calaprice, docente di fisica alla Princeton University, impegnato con il suo team di ricercatori in una serie di ricerche sui neutrini solari ai Laboratori del Gran Sasso, nel cuore del Re degli Appennini.
La realizzazione del progetto è stata resa possibile dal contributo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Dipartimento di Fisica della Princeton University, coadiuvati da sponsor abruzzesi. Parallelamente prosegue l’esperienza pionieristica del progetto Gran Sasso in rete, tra gli obiettivi fissati nella Strategia di Lisbona e perseguiti dalla Regione Abruzzo. Avviato nel marzo 2009 con risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) nell’ambito del POR Abruzzo 2007-2013, il progetto ha consentito di allestire, insieme alla Regione Abruzzo, programmi di Alta Formazione per 30 giovani laureati e diplomati abruzzesi. Le varie attività, nel corso degli ultimi due anni, hanno consentito al 70% dei borsisti di trovare un’occupazione al termine del percorso di studi compiuto all’interno dei Laboratori del Gran Sasso e del periodo di stage presso aziende partner. Il progetto Gran Sasso in rete prevede la istituzione di un Centro di Eccellenza Formativa nel campo della fisica astroparticellare (Fisica del Neutrino, della Materia Oscura, della Radiazione Cosmica e delle Onde Gravitazionali) con il coinvolgimento delle Università di L’Aquila e di Roma Tor Vergata.
Il progetto vuole innescare processi di convergenza stabili tra il Sistema Produttivo ed i Laboratori Nazionali del Gran Sasso quale Centro di eccellenza scientifica sul territorio. Il “training on the job”, alternanza tra periodo di formazione presso i Laboratori del Gran Sasso e stage nelle aziende, sperimentato per la prima volta ai Laboratori del Gran Sasso tra il 2007 e il 2008, ha coinvolto in un solo anno venti giovani, il 75% dei quali alla fine del 2008 ha trovato occupazione nelle imprese presso le quali ha svolto il periodo formativo. Continuerà quindi la sperimentazione della modalità di formazione e-learning in collaborazione con il Consortium GARR, destinata a manager, imprenditori e tecnici del tessuto produttivo regionale. Uno degli interventi formativi è nel settore dell’analisi chimica inorganica a livello delle ultra-tracce: a tale scopo è stato acquisito uno spettrometro di massa ad alta risoluzione con sorgente di ionizzazione al plasma che permette l'identificazione di quantità infinitesime di sostanze. In termini pratici, coloro che saranno formati per interagire con tale strumentazione, potranno operare nel settore industriale, per migliorare un prodotto specifico o per la ricerca e lo sviluppo di nuovi progetti, supportare Enti pubblici nelle tematiche ambientali (acque dolci, acque marine, suolo), partecipare al monitoraggio della radioattività naturale, alla certificazione di prodotti alimentari e a studi di sistemi idrogeologici. L’intervento si appoggia su una rete della quale fanno parte l’Università de L’Aquila e l’Università di Milano Bicocca. Altro importante intervento formativo è “Conoscere giocando” che coinvolge le scuole abruzzesi: la finalità è rafforzare il sistema dell’istruzione mettendo a disposizione la rete di ricerca dei Laboratori del Gran Sasso per avviare processi di innovazione sia nella metodologia didattica nell’insegnamento delle materie scientifiche sia nella divulgazione scientifica. Tramite queste, che sono solo alcune delle azioni previste, obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra Regione Abruzzo e Infn-Laboratori Nazionali del Gran Sasso nel Piano 2007/2008, è rendere permanente la sinergia tra Regione e Centri di eccellenza nell’Alta Formazione e nella formazione continua per innescare un ciclo virtuoso di sviluppo basato sulla valorizzazione del capitale umano, che possa acquisire conoscenze e trasferire poi competenze nell’apparato produttivo (http://gransassoinrete.lngs.infn.it/). Con una comunità scientifica rappresentata da circa 800 ricercatori di diverse Nazioni, i Laboratori Infn del Gran Sasso sono considerati unanimemente come catalizzatori dell’innovazione e, proprio per rafforzare il radicamento sul territorio, mettono a disposizione le proprie conoscenze ed esperienze per la disseminazione dei saperi, per essere riconosciuti non solo come Centro di Ricerca di eccellenza, ma anche come luogo di Alta Formazione. Inutile sottolineare l’importanza della ricerca privata e pubblica per la risoluzione delle gravi emergenze planetarie. E l’Italia investe ancora poco nei suoi cervelli. 



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