La tassa sui rifiuti si paga in due rate - Esenti gli edifici inagibili per il terremoto

«Il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione 2015 non comporterà nessun problema». Ad assicurarlo è l’assessore Lelio De Santis (nella foto), che spiega: «Lunedì comunicheremo la situazione al prefetto, che farà formalmente una diffida, già pronta, in cui ci chiederà di riunire il consiglio comunale entro i successivi 20 giorni e di approvare il bilancio. È quanto sta succedendo in tutta Italia». Nessun rischio di scioglimento dell’assemblea, secondo l’assessore, come paventato dal consigliere comunale di minoranza Guido Quintino Liris. Il bilancio (che ammonta a circa un miliardo e mezzo) doveva essere approvato entro il 31 luglio, secondo quanto fissato dal governo. Ma il consiglio comunale ha rinviato la discussione del punto all’ordine del giorno. «Quando è stata stabilita la data del 31 luglio il governo pensava di ottemperare ai propri adempimenti entro maggio. Così non è stato», spiega De Santis. «Il 15 luglio è stato definito il fondo di solidarietà, cui partecipano tutti i Comuni d’Italia. In ritardo ci è stato comunicato anche il fondo straordinario. I due fondi ammontano in totale a 15 milioni. Per questo, in pochissimi giorni siamo stati costretti a rivedere tutto il bilancio, per riequilibrarlo, ed evitare di far lievitare le tasse. Il 20 luglio lo strumento è stato approvato dalla giunta. Non c’è stato però il tempo di chiedere il parere dei revisori dei conti, per cui sono previsti 10 giorni, né tantomeno è stato possibile che i consiglieri portassero in assemblea i propri emendamenti. La discussione perciò è stata rinviata». La data ipotizzata per il prossimo consiglio comunale è il 20 agosto. (m.c.)L’AQUILA Tari in due rate, Tasi al 2,5 per mille, esenzione per gli edifici ancora inagibili a causa del terremoto. Nella notte tra giovedì e ieri notte il consiglio comunale ha approvato le modifiche al regolamento della Iuc, l’Imposta unica comunale. Tra le novità principali contenute nella deliberazione, la precisazione della definizione di abitazione principale ai fini Imu e Tasi, in particolare per quanto riguarda gli anziani e i disabili che acquisiscono la residenza in istituti sanitari a seguito di ricovero permanente (senza affittare la loro abitazione) e per gli iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. TASSA RIFIUTI. Per quanto riguarda la Tari, la tassa sui rifiuti, è stato stabilito che, per il 2015, potrà essere pagata anche in due rate, entro il 30 settembre ed entro il 30 novembre. Approvate inoltre le tariffe Tari e le aliquote Imu e Tasi. Sostanzialmente invariata la Tassa sui rifiuti per le utenze domestiche. Si va da 0,782 euro per metro quadrato per una famiglia con 1 componente (oltre alla quota variabile di € 78,56), a 0,907 euro per metro quadrato per una famiglia con 2 componenti (oltre alla quota variabile di 157,12 euro), per arrivare a 1,062 euro per metro quadrato per una famiglia dai 6 componenti in su, oltre alla quota variabile di 368,25 euro. Ridotte del 5% le tariffe per le utenze non domestiche riguardanti il commercio e l’artigianato. TASI. Fissata al 2,5 per mille la Tasi (1 per mille per i fabbricati rurali a uso strumentale), in ragione – come è scritto in delibera – della diminuzione dei trasferimenti erariali, dell’esenzione delle abitazioni ancora inagibili a seguito del sisma del 6 aprile 2009 e per l’aumento dei costi che questo tributo dovrebbe andare a coprire. «La Tasi, infatti», si legge in una nota del Comune, «in base a quanto prescritto dalla legge di Stabilità 2014, viene utilizzata dalle amministrazioni comunali per coprire – quantomeno parzialmente – i costi per servizi indivisibili, quali la pubblica illuminazione, i servizi cimiteriali, la manutenzione stradale e del verde pubblico, i servizi socio-assistenziali, di vigilanza e protezione civile, nonché la manutenzione degli edifici e delle aree comunali. Per tutti questi servizi, il Comune dell’Aquila ha stimato un costo, per il 2015, che si avvicina ai 13 milioni di euro». IMU. Rimane allo 0,37 per cento l’Imu per le abitazioni principali cosiddette di lusso (quelle inserite nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), per le quali è confermata la detrazione di 200 euro, mentre le altre sono esenti. È pari allo 0,56 per cento l’aliquota delle case locate al Comune per residenzialità sociale e allo 0,66 per cento quella per le abitazioni affittate a un prezzo corrispondente ai valori minimi corrispondenti alle fasce 1 e 2 degli accordi territoriali tra le organizzazioni degli inquilini e dei proprietari e per le case concesse in comodato d’uso gratuito a discendenti e ascendenti di primo e secondo grado, nonché ai collaterali di secondo grado. Scende dallo 0,86 allo 0,81 per cento l’aliquota per le case non affittate e per gli immobili non utilizzati di categorie catastali C1 e da D1 a D9, per effetto dell’obbligo di legge in base al quale la somma delle aliquote Imu e Tasi non può superare il 10,6 per mille. Rimane dello 0,76 per cento l’aliquota per tutti gli altri immobili. «Restano esenti dall’imposta», precisa la nota diffusa dal Comune, «i fabbricati ancora inagibili a seguito del terremoto.





 



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