DALLE VISCERE DEL GRAN SASSO A CORNO GRANDE PER LA NOTTE DEI RICERCATORI

 

 

 

Alle prime luci dell’alba una bandiera con il gufetto di Sharper, simbolo della notte Europea dei Ricercatori, dall’Universita’ degli Studi dell’Aquila, è stata portata al Gran Sasso Science Institute del capoluogo e poi all’interno dei laboratori sotterranei del Gran Sasso LNGS-INFN. Poi, portata da 4 ricercatori dell’Universita’ dell’Aquila e 2 ricercatori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso fino alla cima del Corno Grande. I sei ricercatori, a piedi hanno raggiunto la base della funivia, e attraverso i valloni sono saliti a Campo Imperatore e da qui fino alla cima del Corno Grande (2912 metri s.l.m) dove la bandiera è stata collocata e sventola dalla più alta vetta degli Appennini. Rappresenta il forte legame tra l’Abruzzo e la scienza. Un legame indissolubile L’idea di portare cosi’ in alto la bandiera della notte europea dei ricercatori (che si terra’ il 25 settembre a L’Aquila) esprime con forte valenza la volonta’ di legare simbolicamente la scalata alla cima piu’ alta degli Appennini con la difficolta’ della ricerca. Arrivare in cima è impresa faticosa come faticosa è stata ed è da sempre la vita dei ricercatori impegnati nello sforzo di spostare i confini del progresso e della conoscenza. Nulla e’ piu’ vicino metaforicamente alla ricerca scientifica dello “sforzo della salita”, raggiungere la vetta sapendo che in cima c’è il premio a tutte le fatiche.


Durante l’ascesa sulla direttissima, i ricercatori si sono imbattuti nel recupero di una escursionista tedesca che una ipotensione arteriosa l'ha costretta ad allertare il 118

 



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