Trovato senza vita in acqua: forse un malore Ex magistrato aquilano muore al mare

 

 

 

Forse un malore, accentuato dal caldo di questi giorni, alla base della morte in acqua dell’ex procuratore regionale della Corte dei conti, Marcello Borrelli. L’uomo è stato trovato senza vita a Silvi Marina a pochi metri dal suo stabilimento balneare. Aquilano, 85 anni, Borrelli era in pensione da qualche anno e da tempo aveva la casa a Silvi dove trascorreva alcune settimane durante i mesi più caldi. Era arrivato giovedì al lido Nettuno, uno degli stabilimenti balneari cui era solito appoggiarsi e ieri mattina si era messo in acqua come aveva fatto tante volte partendo dal suo ombrellone. Pochi minuti dopo, il suo corpo – già senza vita con ogni probabilità – è stato visto galleggiare davanti al lido La Perla che si trova a poche decine di metri più avanti. Il bagnino è intervenuto all’istante e ha allertato i soccorsi: sul posto sono arrivati due medici e hanno cercato di rianimarlo. Tutto inutile. Il personale del 118, intervenuto in spiaggia insieme alla guardia costiera, ha potuto solo constatare il decesso dell’uomo. Poi è stata rintracciata la figlia del magistrato. Un tragico incidente avvenuto quasi in contemporanea con un altro annegamento, quello di Enzo Faieta, 56 anni di Pianella, morto mentre era in acqua da solo in località Ghiomera, un tratto di costa ortonese. Borrelli ha lavorato fino all’incirca al 2005, ma è stato impegnato anche in pensione in alcune mobilitazioni istituzionali. Ad esempio, nel 2006, è stato tra i sostenitori del referendum di revisione costituzionale inerente a vari cambiamenti nell'assetto nazionale della seconda parte della Costituzione italiana: tra Comuni, Province, Regioni e Governo centrale. Celebre il dibattito sulla “devolution”, sulla possibilità o meno di conferire alle Regioni la potestà legislativa esclusiva in alcune materie come organizzazione scolastica, polizia amministrativa regionale e locale, assistenza e organizzazione sanitaria. Una proposta a lungo osteggiata da Borrelli in quanto, a suo avviso, la devoluzione avrebbe comportato un aumento del fabbisogno economico superiore ai possibili trasferimenti di risorse dallo Stato e, quindi, l'introduzione di nuove imposte nelle regioni meno “virtuose”. Un impegno politico che, all’epoca in città, aveva coinvolto varie figure tra cui Alvaro Iovannitti, Goffredo Palmerini, Massimo Cialente, all’epoca parlamentare diessino. Un entourage politico e culturale che faceva riferimento a Borrelli in virtù della sua lunga esperienza giuridica e amministrativa come procuratore regionale della Corte dei Conti.

 



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