L’Aquila, resta chiuso il centro storico, chiuso anche il borgo di Assergi

(Nella foto: Assergi Porta del Colle)  Il centro storico dell’Aquila e quelli delle frazioni ricompresi nelle zone rosse resteranno chiusi fino alle sei del mattino di martedì sette settembre. Lo ha deciso il sindaco Massimo Cialente che, pur consapevole che si sta sprangando la stalla con i buoi che sono già scappati. Anche persone che da tanto tempo erano tornate a vivere nel centro storico di Assergi sono state evacuate. Le porte del colle di Assergi sono state chiuse con vistosi teli di plastica. Fino a quando lo sciame sismico che sta interessando l’Alta Valle dell’Aterno non darà segni decrescenti il rischio che una scossa anche non fortissima possa mandare giù quello che è in piedi ma pericolante, è qualcosa di più che una ipotesi.
 Nel centro storico del capoluogo di regione, in teoria, essendo zona rossa, non dovrebbe esserci nessuno. Ma in realtà sono aperti circa cento cantieri per la messa in sicurezza degli edifici e quindi ogni giorno entrano ed escono almeno 1500 operai. E’ soprattutto per la loro incolumità che è stata firmata dal primo cittadino l’ordinanza che blocca gli accessi nel cuore della città. Ma il provvedimento è stato preso anche per evitare che cittadini magari ignari del pericolo possano recarsi nelle loro abitazioni inagibili. Se lo fanno devono essere comunque accompagnati da vigili del fuoco, forze dell’ordine o rappresentanti della Protezione civile.
L’ordinanza di ieri che proroga la chiusura del centro storico è identica a quella di tre giorni fa con una piccola novità che riguarda proprio i cantieri. Ma intanto vediamo le linee principali di quanto stabilito dal primo cittadino. Viene «disposta l’interdizione, fino alle ore 6 del giorno 7 settembre 2010, all’accesso nella zona rossa dei centri storici, con conseguente chiusura delle attività commerciali e produttive presenti nel centro storico del capoluogo».
Nell’ordinanza di ieri si legge: «L’interdizione ha valenza anche nei confronti delle maestranze edili delle ditte impegnate nelle opere di messa in sicurezza in atto nel centro storico, con esclusione di quelle che hanno ottemperato alle disposizioni impartite in data 1/2 settembre 2010, dal servizio emergenza sisma».
 Questa è una novità che riguarda appunto le ditte che stanno operando in centro storico, come chiarisce Maurizio Ardingo che è il responsabile della struttura comunale che ha il compito di controllo e monitoraggio dei cantieri aperti nel territorio comunale con riferimento alla messa in sicurezza degli edifici danneggiati dal terremoto. In sostanza entro oggi i responsabili delle sicurezza di ogni ditta dovranno presentare al Comune una sorta di “piano” nel quale indicare le modalità attraverso le quali gli operai al lavoro possano allontanarsi dal cantiere senza rischi in caso di scossa. Tali “piani” saranno poi verificati già lunedì attraverso vere e proprie esercitazioni sul posto in modo da valutarne l’efficacia. «Tutto questo» dice l’ingegner Ardingo «ci fornirà una serie di indicazioni e di dati che saranno preziosissimi anche per stabilire linee di condotta e di intervento che potranno essere utili non solo a noi ma anche in situazioni che potrebbero verificarsi in futuro in altre parti d’Italia».



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