Il Gran Sasso ieri e oggi, dalla funivia voluta dal Fascismo ai fatti del 43



- da Il Giornale D'Italia - Campo Imperatore ha una storia affascinante che inizia negli anni Trenta, quando il Regime fascista inizia i lavori per la realizzazione della funivia, che venne inaugurata nel 1934. Due cabine, una che portava dalla stazione a valle a quella intermedia, l'altra da quella intermedia a monte. Una struttura che venne poi ampliata e trasformata con successivi lavori negli anni Cinquanta, ritoccata nel '64 e poi progettata nuovamente nel 1988, quando la stazione intermedia scomparve  e la tratta divenne unica. A dare il via al turismo a Campo Imperatore fu la funivia voluta dal Fascismo: dal 1935 il Gran Sasso divenne così meta ambita. E oggi, nonostante numerosi problemi e nonostante il declino delle strutture, la zona è ancora frequentatissima: sono moltissimi infatti i turisti che vi si recano, spesso con il solo obiettivo di andare a visitare la stanza in cui Mussolini trascorse la prigionia prima della liberazione ad opera dei tedeschi: la 201, al secondo piano. La missione guidata da Skorzeny è rimasta celebre prima di tutto per via della liberazione del Duce, ma poi anche perché si è trattato dell'unico caso della storia in cui aeromobili riuscirono ad atterrare a Campo Imperatore, a oltre 2000 metri di altezza, dove l'aria è molto rarefatta, su quei declivi accidentati e con quelle pareti rocciose e il vallone di Assergi a Ovest. Una missione insomma che fece parlare molto, e che tutt'oggi stupisce, per entrambe le ragioni appena descritte. Una missione che sembrava impossibile sotto il profilo tattico nonché politico.

Da quel settembre del '43 in cui avvenivano questi fatti ora facciamo un salto ancora più indietro nel tempo e torniamo agli anni Trenta: "Con la nascita a L'Aquila del Centro Turistico del Gran Sasso - scrive Emanuele Lucchetti in 'Gran Sasso imprese storiche' - che aveva il monopolio su Campo Imperatore, vengono realizzate le più grandi opere storiche e di ingegneria civile dell'Appennino. Nel 1936 iniziarono i lavori per la costruzione dell'albergo di Campo Imperatore con il progetto n. 68870 che porta la data del 29/08/1936. L'opera di imponenti dimensioni, rispetto alla posizione geografica su cui doveva essere realizzata, veniva progettata a forma littoria a 4 piani ed uno sotterraneo, con avancorpo semicircolare a guardia del grande pianoro di Campo Imperatore. I locali sotterranei erano adibiti a deposito, ambulatorio, lavatoio, stireria, dispensa, bagni e docce con un largo passaggio che collegava l'albergo con la funivia. Il primo piano era adibito alla reception con l'entrata, cucina e varie sale adibite all'intrattenimento. Il progetto, nei restanti 3 piani superiori, prevedeva la realizzazione di svariate camere collegate da un unico corridoio che percorreva l'intera pianta semicircolare dell'edificio". Nel 1938 la struttura viene ampliata grazie a un contratto di "cottimo fiduciario" richiesto dal gestore e approvato dal Podestà dell'Aquila. La vecchia funivia degli anni Trenta è stata poi adibita ad ostello. Oggi versa in condizioni di declino, come buona parte delle strutture della zona. Un vero peccato, perché il luogo possiede meraviglie naturalistiche di rara meraviglia.

 

A meno di vent'anni dalla fine del primo conflitto mondiale e in piena guerra d'Africa il Fascismo ne fece la stazione più moderna d'Europa

Il Sindaco: "Tornerà agli antichi splendori"

Quando si sale con la funivia diretti a Campo Imperatore si assiste ad un vero e proprio spettacolo della natura. L'Italia è un Paese meraviglioso e l'Appennino possiede alcune caratteristiche davvero uniche, che in termini naturalistici, turistici e panoramici nulla hanno da invidiare alle pur splendide montagne del Nord. Il Gran Sasso è un vero spettacolo, e la salita verso la cima mozza il fiato. Poi si scende dalla funivia e davanti agli occhi ecco lo storico "albergo rosso": colpisce immediatamente per l'imponenza della struttura, lo "stile littorio" è inequivocabile. Peccato che sia in uno stato di declino non indifferente che gli fa perdere parte del suo fascino. La facciata perde i pezzi, l'usura è evidentissima, gli impianti non se la passano meglio. Viene da chiedersi: ma possibile? Nel tanto vituperato Ventennio fascista, con mezzi decisamente meno adeguati di oggi, dal nulla nacque tutto questo (a meno di vent'anni dalla prima guerra mondiale e in piena guerra d'Africa), e oggi (a settant'anni dalla fine del secondo conflitto e in "democrazia") tutta questa meraviglia è ridotta così? La testata online AbruzzoWeb proprio ieri riferiva in merito che il direttore di esercizio degli impianti di Campo Imperatore, Marco Cordeschi, ha presentato lo scorso aprile l'elenco degli interventi necessari e solo ora se ne comincia a parlare. Garantisce che i tempi per l'apertura della stagione ci sono e la testata informava che proprio ieri era prevista una riunione con il sindaco Cialente nella quale si sarebbero esposte le volontà dell'amministrazione. Il direttore pone ad AbruzzoWeb una questione: Cordeschi dirige anche gli impianti di Prati di Tivo e di Roccaraso, dove la gestione è privata: "e un privato - dice - non  può permettersi di temporeggiare fino a settembre".

Cerchiamo allora il Sindaco Massimo Cialente per sapere come l'amministrazione intenda occuparsi della vicenda. "Nel 1934 nasce la stazione invernale di Campo Imperatore - esordisce il Sindaco quando gli comunichiamo l'argomento dell'intervista - con la funivia, l'albergo e gli impianti di risalita. Diventa la stazione più moderna d'Europa. Dopo il Fascismo la struttura è sempre stata del Comune, ma di investimenti non se ne sono fatti più, ad eccezione della funivia che venne sostituita. Roccaraso, Ovindoli, Campo Felice vanno avanti, Campo Imperatore no. Il problema sono sempre i fondi e un serio rilancio è tra le mie priorità. C'è un Piano d'Area firmato nel 2004 da Regione, Comune e Parco, ma oggi il Parco pone qualche questione che dovremo dipanare, sta creando un po' di problemi sul Piano che, pure, ha firmato. Comunque nel tempo siamo riusciti a trovare i fondi: quaranta milioni di euro saranno destinati a Campo Imperatore, faremo un restauro dell'albergo in perfetto stile razionalista, filologico all'epoca ella costruzione, l'ostello. Però ritengo che sia impensabile che un Comune gestisca direttamente una struttura di questo genere. Fermo restando che la proprietà è dei cittadini aquilani, abbiamo quindi emanato un bando che scadrà il prossimo 15 ottobre, cerchiamo operatori - italiani o esteri - per gestire tutto. Noi mettiamo i 40 milioni di euro per  sistemare le strutture ricettive e chiediamo che si paghino gli usi civici. Vogliamo un vero rilancio del territorio sia per l'estate che per l'inverno. Il Gran Sasso tornerà ad essere tutelato in termini ambientali e turistici, ma anche storici. La funivia per esempio dal 1 ottobre sarà utilizzata anche di sera, si potrà salire per cenare e poi tornare giù con lo stesso mezzo, una cosa bellissima. Ci abbiamo messo tre anni per studiare nei dettagli il progetto e finalmente ci siamo. Porteremo lassù acqua, metano, banda larga. L'albergo sarà restaurato in senso filologico persino nell'arredamento, saremo pronti penso tra due anni e mezzo. Dovrete venire a trovarci".

Ci andremo di certo, anche se Cialente tra due anni e mezzo avrà appena terminato il suo mandato di Primo Cittadino.

Massimo Cialente, classe 1952, PD, provenienza PCI, è alla guida del Comune dell'Aquila dal 2007. Il suo predecessore è Biagio Tempesta, avvocato, classe 1942, provenienza MSI, che è stato Sindaco dal 1998 al 2007. "L'azienda turistica fu creata dal Fascismo nel 1931 - ci dice - il Comune dell'Aquila tenta di ripristinare sia la funivia sia la struttura ma non ci sono mai i soldi. Credo che sia necessario privatizzare, l'amministrazione pubblica non può gestire il turismo. Prima di lasciare il mio posto di Primo Cittadino chiesi lo scioglimento delle municipalizzate, la nuova amministrazione non volle. Proposi la costruzione di un casinò, sarebbe stato l'unico del Centro-Sud e avrebbe costituito un'attrattiva. Un rilancio è necessario, le strutture sono meravigliose e vanno tutelate e rilanciate, ma ci vuole un privato, con una solida struttura alle spalle".

Per quanto ci riguarda possiamo aggiungere che siamo stati a Campo Imperatore e abbiamo visto con i nostri occhi le meraviglie che quel luogo possiede: abbiamo visitato ogni angolo della struttura e vagato lungo quei declivi per ore. Abbiamo respirato la storia che ancora sembra palpitare tra quelle mura, teatro di vicende di cui ancora oggi si parla e si dibatte, si scrive e si racconta. Abbiamo avuto modo di conoscere le persone che lavorano dentro la struttura, siamo stati trattati con gentilezza e cortesia, abbiamo vissuto belle giornate e apprezzato i luoghi e le persone che li occupano. Ci torneremo perché le bellezze del nostro Paese ci stanno a cuore. Cialente ci ha dato appuntamento tra due anni e mezzo, e già abbiamo preso nota in agenda.

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